Finto volontariato: in manette quattro persone

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E’ stata denominata “REMEDIUM” l’operazione, scattata all’alba, dei militari del Nucleo di Polizia Tributaria della Guardia di Finanza di Brindisi che hanno eseguito quattro arresti disposti dal G.I.P. del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica di Brindisi. In manette sono finiti il presidente di un’associazione di volontariato incaricata del servizio di pubblica emergenza/urgenza 118 e tre suoi stretti collaboratori accusati di concorso in peculato continuato, frode in pubbliche forniture, truffa aggravata perché commessa ai danni di un ente pubblico e tentata somministrazione di
medicinali guasti e/o imperfetti perché scaduti di validità.
I quattro che hanno ottenuto gli arresti domiciliari sono tre uomini residenti a Brindisi ed una donna residente a Fasano, che avrebbero agito, in concorso fra loro, sotto la guida del più anziano, di 58 anni,
L’indagine è partita nel mese di Ottobre del 2014 in seguito alla denuncia presentata da due dipendenti di un’associazione di volontariato fasanese, in qualità di autisti soccorritori del servizio ambulanze 118 presso le strutture ospedaliere brindisine, con cui si contestava, fra l’altro, la sistematica distrazione, da parte del presidente della stessa associazione e di alcuni suoi collaboratori, di medicinali e presidi medici ospedalieri utilizzati, in realtà, per l’esecuzione del servizio di primo soccorso in
strutture private da parte di una cooperativa sociale presieduta dal 58 enne.
I successivi approfondimenti investigativi svolti dalla Guardia di Finanza, in completa sintonia con la Procura della Repubblica, hanno evidenziato che le stesse
persone gestivano sia una Cooperativa di servizi sociali (Getras) che una Associazione di Volontariato (A.V.F., senza fini di lucro), aventi la stessa sede legale ed
operativa nel territorio di Fasano. La Cooperativa gestisce in regime privatistico un parco ambulanze con cui svolge, fra l’altro, il servizio di primo soccorso presso la
Centrale Enel di Cerano e la Centrale Enipower di Brindisi, nonché il servizio di trasporto in ambulanza per il Consorzio San Raffaele di Ceglie Messapica.
L’associazione di volontariato invece svolge attività di soccorso in convenzione con la locale Azienda Sanitaria attraverso la gestione diretta delle postazioni di emergenza/urgenza del 118 a Brindisi.
In realtà ricorrendo a vari raggiri e condotte illecite i costi della Cooperativa erano sistematicamente riversati sulla Asl, aumentando in tal modo il profitto conseguito.
Ma si è scoperto inoltre che i farmaci ed i presidi sanitari utilizzati dalla Cooperativa erano sottratti dalla dotazione delle ambulanze destinate al servizio 118; i rimborsi spese corrisposti dalla Asl per i volontari dell’ A.V.F. erano utilizzati per pagare i dipendenti della Cooperativa, che risultavano falsamente aver svolto attività
di volontariato; ed infine le ambulanze sostitutive che l’Associazione di volontariato era obbligata a tenere a disposizione del servizio 118 per il caso di malfunzionamento dell’ambulanza principale o di grandi eventi di emergenza venivano invece utilizzate dalla
Cooperativa per fini di lucro (in una circostanza, addirittura, un mezzo è stato utilizzato per il trasporto a pagamento di un paziente nel Nord Italia).
Nel corso delle indagini sono state eseguite perquisizioni che hanno consentito di rintracciare e sottoporre a
sequestro probatorio consistente materiale farmaceutico e sanitario “per uso ospedaliero” ma nella disponibilità della Cooperativa,(sono 1.500 gli articoli sottratti alla Asl, di cui 280 scaduti di validità); oltre a copiosa documentazione amministrativa e contabile.
I provvedimenti restrittivi sono scattati in quanto il G.I.P. ha ritenuto sussistenti sia il pericolo di inquinamento probatorio che il pericolo di reiterazione del reato
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