Festa di S. Giuseppe: riti religiosi della Confraternita di Manduria

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La Confraternita di S. Giuseppe di Manduria, con devozione e impegno, ha iniziato il 13 marzo scorso il Settenario solenne in preparazione alla Festa di S. Giuseppe, Sposo di Maria SS.ma. Fino alla ricorrenza del 19 marzo ogni pomeriggio:
ore 17.30 – Corona e litanie di S. Giuseppe
ore 18.00 – S. Messa e preghiere al Santo.
I riti religiosi sono presieduti dal Padre Spirituale don Mino Massa.
Giovedì 19 marzo, solennità di San Giuseppe, si rinnova la preparazione del pane che, nella S. Messa delle ore 10.00, viene benedetto e distribuito a testimonianza simbolica di carità e di affetto verso i più deboli, segno tangibile di solidarietà sociale.
La sera alle ore 18.00 con la S. Messa solenne si conclude la festa in onore del Santo.

La Confraternita di S. Giuseppe di Manduria ha antiche radici. Le prime notizie risalgono al 1621 quando Manduria si chiamava Casalnuovo. Fu fondata dai PP. Gesuiti che, accanto all’antica chiesetta, avevano un Ospizio, ma con l’aumento dei Congregati i PP. Domenicani cedettero alla congrega una porzione di terreno appartenente al convento e attiguo alla preesistente chiesetta che fu demolita per edificare la nuova chiesa più grande e in stile Barocco, nel 1624.
La chiesa venne impreziosita da tele di pittori di buon livello, testimonianze di artisti locali come Pasquale Bianchi, Vincenzo Filotico, Pietro Stano e Nicola Schiavoni.
I dipinti raffigurano la vita di S.Giuseppe : lo Sposalizio di Maria, Patrocinio di San Giuseppe, Gesù tra i Dottori, la Fuga in Egitto, l’Adorazione dei Re Magi che, con elementi architettonici barocchi la rendono tra le più belle di Manduria, degna della massima attenzione.
Pregevolissima è la statua lignea di San Giuseppe col Bambino Gesù, opera dello scultore campano Vincenzo Ardia, risale al 1726. La preziosa statua per la sua bellezza ed espressività dal 16 dicembre 2007 al 28 maggio 2008 è stata esposta in una importante mostra “su Sculture di età Barocca tra Terra d’Otranto, Napoli e Spagna”, tenutasi presso la Chiesa di San Francesco della Scarpa a Lecce. Il curatore della mostra e direttore del Museo Provinciale Castromediano di Lecce, prima di riconsegnare la statua, si è premurato di provvedere al suo restauro, resosi ormai necessario col passare dei secoli.