Festa della Repubblica a Manduria tra il ricordo della storia passata e l’auspicio di un futuro migliore

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La Festa della Repubblica, istituita per ricordare la nascita della Repubblica Italiana, è un momento, istituzionale nazionale, che unisce, con la sua celebrazione, il popolo italiano.

Si festeggia il 2 giugno di ogni anno che, a sua volta, ricorda la data del referendum istituzionale del 1946, con il quale i cittadini italiani furono chiamati a scegliere tra le due forme di governo a seguito della fine della seconda guerra mondiale: repubblica o monarchia.

Tra gli aventi diritto al voto, anche le donne. La forma di governo che fu scelta, quello della repubblica, diede la possibilità alla nostra Patria di iniziare un percorso che, con l’entrata in vigore della nuova Costituzione della Repubblica Italiana, il 1° gennaio 1948, avrebbe sicuramente segnato un passaggio di grande importanza per la storia dell’Italia contemporanea dopo il ventennio fascista. Tutto ciò che da quel momento in poi si sussegue, saranno momenti di impegno sociale ed istituzionale che, forti di una libertà ed indipendenza raggiunte, creano le basi per una società consapevole ed autodeterminante…sino ad arrivare ai nostri giorni!
Il cerimoniale della Festa della Repubblica, racchiude un momento intenso e pieno di valore: la deposizione di una corona d’alloro, all’Altare della Patria, in omaggio al Milite Ignoto. Presidente della Repubblica e tanti sindaci dei vari comuni italiani, uniti, nella stessa giornata da un gesto che trasuda memoria e rispetto.
Anche Manduria ha celebrato la sua Festa della Repubblica, e lo ha fatto in modo sobrio ed autentico: ha guardato alle nuove generazioni, ad una nuova vita, al futuro di una società consapevole e migliore.
L’attuale Amministrazione Comunale, rappresentata in quel momento dal Vice Sindaco dott. Michele
Matino e dalla consigliera di maggioranza Serena Sammarco, ha condiviso con la neo vice sindaca del
Consiglio dei bambini e dei ragazzi, Greta Capogrosso, un valore, un ideale. Greta rappresenta il ricordo delle donne che nel 1946 ebbero il diritto al voto, personificate dalla foto “simbolo” di quella vittoria che ritrae il volto pulito e sincero di una giovane donna, quello di Anna Iberti; rappresenta il riscatto di tutte le donne ancora vittime di strani circuiti mentali, culturali e sociali; rappresenta la nuova generazione nei confronti della quale abbiamo l’obbligo di insegnare il “saper vivere” e rappresenta l’auspicio di vedere quei diritti sanciti nella nostra Costituzione come baluardi da custodire ogni giorno. Nonostante i colori politici, nonostante tutto! La Repubblica nasce da un semplice gesto, quello della possibilità di decidere, di essere e sentirsi liberi, attraverso la concretizzazione di una semplice parola…voto ! Quel diritto al voto che proprio in questi tempi moderni, rischia di essere sovvertito nel suo naturale significato e relegato ad una forma di concetto più vicina alla rappresentazione della sottomissione e dell’oppressione.

Francesca Rita Nardelli