Fenomeno Moonquakes: la Puglia rock’n’roll a X-Factor 2024
Sono pugliesi i concorrenti di questa edizione di X-Factor, condotta magistralmente da Giorgia e che vede
come giudici Manuel Agnelli, Jake La Furia, Paola Iezzi e Achille Lauro.
Loro, invece, sono i Moonquakes (Stefano, Andrea ed Emilia), che approdano sul celebre palco con uno stile inconfondibile che sa di anni Sessanta e di Beatles-mania. Ma non solo questo. Grinta, energia, coinvolgimento e voglia di far saltare sulle sedie sono, secondo me, i loro punti di forza. Hanno colpito i giudici e gli spettatori – io, poi, sono già una loro fan – e abbiamo voluto fare loro qualche domanda.
Rock’n’roll, anni ‘60 e tanta, tantissima grinta. Ma chi sono davvero i Moonquakes?
Stefano: È vero, siamo una band rock’n’roll, perché ci piace essere liberi in qualsiasi forma di espressione artistica, nei testi, negli arrangiamenti… Forse il termine che useremmo per identificarci è “Pop Articolare”. Io sono un po’ il tipo atipico, d’altronde sono il songwriter della band, e sogno spesso ad occhi aperti (come dice un nostro pezzo!); Emilia viaggia spesso in direzione ostinata e contraria, ma mette sempre in evidenza la sua caleidoscopica creatività. Andrea, invece, è il più giovane, anche se il suo metro e 90 cm non lo dimostrerebbe, ed è il collante pacifico senza il quale la band non riuscirebbe ad esprimere a pieno le sue caratteristiche.
Come è avvenuto il vostro “incontro artistico”?
Andrea: Il nostro primo incontro risale al lontano 2017, quando io e Stefano, che seguiva spesso i concerti di mio padre, decidemmo di unire le nostre affinità rock’n’roll e creare una band. Dopo varie formazioni, Emilia ci ha raggiunti nel dicembre del 2022; da quella data siamo inseparabili.
Avete conquistato i giudici di X-Factor 2024 – e gli ascoltatori a casa, come me – con un mash-up di “Please Mr. Postman” e “Wipe Out”. Com’è stato salire sull’ambitissimo palco che ha lanciato alcuni dei più celebri artisti italiani e internazionali?
Emilia: Il palco di X-Factor ci ha regalato delle emozioni inedite, essendo effettivamente il nostro primo grande palco. Quello che ci ha colpito di più è stata la risposta positivamente stupita di tutti e 4 i giudici (soprattutto di Jake La Furia e di Achille Lauro, che hanno dimostrato grandissimo entusiasmo, pur essendo piuttosto lontani dal nostro modo di fare musica) ma soprattutto del pubblico, che dopo pochi secondi dall’inizio dell’esibizione è subito scattato in piedi.
Dopo le audition, è stato il turno dei Bootcamp. Avete portato un’energica – e ancheggiata – versione di “You really got me”, ottenendo una sedia nel roster di Manuel Agnelli. Con quali emozioni avete gestito il ritorno e il fatidico “turno delle sedie”?
Emilia: Sapevamo fin dall’inizio che sarebbe stato difficile guadagnarsi una sedia, essendo diminuite solo a 4, e per questo abbiamo dato del nostro meglio portando la nostra versione di “You Really Got Me”, pur lasciando intatta la potenza dell’originale. Eravamo contemporaneamente tesi e speranzosi, ma soprattutto vogliosi di mostrare alla gente chi realmente siamo e cosa facciamo; d’altronde, ad oggi non rimpiangiamo nulla delle nostre scelte, e siamo contentissimi della risposta che abbiamo avuto e dell’esperienza che abbiamo vissuto.
Quale pensate sia la chiave vincente dei Moonquakes?
Stefano: L’ingrediente che ci contraddistingue è essere noi stessi, sotto tutti i punti di vista… Usiamo spesso armonie vocali (caratteristica che, purtroppo, è sempre meno utilizzata), che, unite al modo in cui articoliamo i testi (che parlano della nostra generazione) presentano un mix per noi fresco e inedito.
Cosa vi augurate in futuro, come squadra e come artisti?
In futuro, il nostro più sincero augurio è quello di cambiare idee, stile e attitudine verso la musica, sempre mantenendo la solidità che ci caratterizza, mai fondata sull’individualità dei singoli elementi.
With Love, The Moonquakes
Io sono pronta a seguirli nelle loro prossime avventure. Intanto, correte ad ascoltare “Pecore”, il loro nuovo singolo!
Asia Pichierri

