Falso, truffa e corruzione. Arresti e interdizioni per gli appalti nel carcere di Taranto

Condividi

I militari della Guardia di Finanza di Taranto hanno eseguito tre arresti e notificato cinque misure interdittive, una delle quali riguarda l’ex direttrice del carcere di Taranto, Stefania Baldassari, nell’ambito di una inchiesta sulla gestione dell’istituto penitenziario e alcuni appalti concessi tra il 2020 e il 2022.

Un’altra misura interdittiva è stata notificata al dirigente del Comune di Taranto Carmine Pisano. Sono dieci complessivamente le persone indagate. Le accuse, contestate a vario titolo, sono false attestazioni, falso ideologico, truffa, abuso d’ufficio, turbativa d’asta e corruzione.
    Secondo quanto accertato dalle indagini, l’ex direttrice avrebbe in più occasioni attestato falsamente la sua presenza nel carcere aggirando il sistema di rilevamento delle presenze. Inoltre, Baldassari avrebbe procurato un ingiusto vantaggio a una cooperativa per la gestione di un laboratorio di pasticceria nel penitenziario, ma sotto la lente degli inquirenti anche l’uso degli straordinari e i buoni pasto.

La misura cautelare degli arresti domiciliari, a quanto si è appreso, è stata notificata alla funzionaria del carcere Barbara Panunzio e ad altre due persone (Alberto Frangelli e Vicenzo Festinante) che rispondono, insieme a un altro indagato, imprenditore, dell’ipotesi di corruzione. All’ex direttrice del carcere Baldassari, e al dirigente del Comune di Taranto Carmine Pisano, è stata applicata la misura interdittiva della sospensione del servizio “di un pubblico ufficio o servizio” della durata di un anno. A tre imprenditori, invece, è stata notificata la misura interdittiva del divieto di contrarre con la pubblica amministrazione, salvo che per ottenere le prestazioni di un pubblico servizio, sempre per la durata di un anno. Tra i dieci indagati ci sono anche la dipendente di un’impresa e un funzionario amministrativo. Il gip Gianna Martino ha rigettato la richiesta di arresti domiciliari per Baldassari (difesa dall’avv. Emidio Attavilla) che era stata avanzata dai pubblici ministeri Antonio Natale e Vittoria Petronella. L’ordinanza di applicazione delle misure cautelari e interdittive è stata eseguita dai militari del nucleo di polizia economico-finanziaria della Guardia di finanza di Taranto. Panunzio è assistita dall’avv. Antonio Mancaniello. Sotto la lente d’ingrandimento degli investigatori sono finiti gli appalti per la gestione di un laboratorio pasticceria, la fornitura di dispositivi e utensili per la preparazione e cottura dei cibi, il servizio di ideazione e sviluppo della piattaforrma web legata al laboratorio di pasticceria, e i lavori di impermeabilizzazione all’interno della casa circondariale. A Baldassari, che fu candidata sindaco di Taranto per il centrodestra contro Rinaldo Melucci nel 2017, è contestato anche il falso ideologico in quanto, secondo l’accusa, avrebbe attestato falsamente all’amministrazione di appartenenza di aver svolto attività correlate alla carica di consigliere comunale mediante il rilascio di nove dichiarazioni sostitutive di certificazioni.