Ex ILVA di Taranto, Europa Verde/AVS denuncia: “Riesame AIA illegittimo, violate norme UE e trasparenza”
Si è tenuta ieri, presso la sede di via Principe Amedeo 116, la conferenza stampa organizzata da Europa Verde / Alleanza Verdi e Sinistra per denunciare gravi irregolarità nel riesame dell’Autorizzazione Integrata Ambientale (AIA) per l’ex ILVA di Taranto.
Presenti all’incontro Rosa D’Amato, commissaria regionale, e i candidati Fulvia Gravame e Antonio Lenti, che hanno puntato il dito contro la gestione della procedura, giudicata in palese contrasto con la sentenza della Corte di Giustizia Europea del 25 giugno 2024. Secondo il movimento, il Decreto Legge 03/2025 avrebbe di fatto eluso le indicazioni della Corte, la quale ha stabilito l’obbligo di chiusura per gli impianti industriali dannosi per la salute e l’ambiente e l’inserimento della Valutazione del Danno Sanitario (VDS) nei procedimenti AIA.
Europa Verde/AVS contesta inoltre la mancata applicazione della nuova Direttiva UE 2024/1785, che impone limiti di emissione più severi rispetto alla precedente normativa, basandosi sui parametri dell’OMS.
Altro punto critico evidenziato è la totale assenza di trasparenza: sul sito del Ministero dell’Ambiente non sarebbero disponibili documenti fondamentali come i verbali delle Conferenze dei Servizi, i pareri degli enti locali, dell’Istituto Superiore di Sanità, il Piano di Monitoraggio e Controllo e il Parere Istruttorio Conclusivo. Una situazione che, secondo AVS, viola le norme nazionali ed europee sulla partecipazione e sull’accesso agli atti da parte dei cittadini.
«Porteremo queste violazioni all’attenzione della Commissione Europea, dell’ANAC, del Prefetto e del Ministero», hanno dichiarato i rappresentanti di Europa Verde/AVS, annunciando l’intenzione di istituire un Tavolo Permanente di Vigilanza Ambientale a livello comunale. Il tavolo coinvolgerà il Sindaco, enti di controllo, esperti tecnici e comitati cittadini, con l’obiettivo di monitorare le fasi della transizione industriale, denunciare ritardi o irregolarità e valorizzare il territorio attraverso interventi di riqualificazione e prevenzione.
Per Alleanza Verdi e Sinistra, il riesame dell’AIA non potrà mai risolvere le criticità ambientali e sanitarie dell’area se non si supera l’attuale modello produttivo basato sul ciclo integrale e sull’uso del carbone: «Che siano 476 o 600 prescrizioni, nulla cambierà se gli impianti restano obsoleti e altamente inquinanti. Serve un cambiamento profondo per una vera transizione ecologica».