Giornata nazionale dedicata a Dante Alighieri”.
Era il 25 marzo del 1300 e Dante Alighieri si perdeva nella selva oscura.
È la storia più affascinante di tutta la letteratura, e ancora oggi continua a catapultare i giovani che si approcciano per la prima volta al testo immenso del grande Poeta, ma anche gli adulti, che continuano a riscoprirne il fascino.
Perché un testo medievale, impregnato di cultura religiosa antica, è ancora così attuale? D’altronde, parliamo di etichette, di vizi capitali, di demoni, di un’ideologia talvolta estrema, con cui si fatica a entrare completamente in sintonia.
La verità è che Dante ha scritto un testo immortale, e non solo per la mole di argomenti che va a trattare (non è un caso che sia definito la summa di tutte le sue opere e di tutta la cultura dell’epoca), ma soprattutto perché definisce la metafora perfetta della vita. Parliamo di viaggi, di incontri, di momenti. Parliamo, però, anche di momenti della vita in cui ci si perde nella selva oscura della nostra anima, e fare i conti con noi stessi diventa così complicato da farci vedere quelle bestie che temiamo di più proprio davanti ai nostri occhi. Provare a uscirne da soli non è sempre facile, e trovare una guida che ci tiri fuori è più che necessario. Virgilio prima, e Beatrice poi, sono la rappresentazione perfetta di quel supporto che noi tutti dobbiamo ricercare nei momenti bui, perché ci aiuti a vedere il mondo con occhi diversi, provando a capirlo e, forse, ad accettarlo.
Non è solo un pezzo della nostra cultura italiana (di cui andiamo fieri in tutto il mondo), ma è una chiave di lettura perfetta della vita, per adulti e ragazzi.
Asia Pichierri
Disegno di Roberta Raho