Durante: “Sulla delocalizzazione del depuratore non è stato Emiliano a svendere Manduria ma l’Amministrazione Massafra”. Questi i fatti

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“Se fosse stato approvato lo spostamento da Urmo Belsito in contrada Serpenti così come concordato alla Regione Puglia il 7 Aprile 2017 non staremmo ancora a discutere della questione del depuratore consortile e soprattutto non staremmo a scaricare le colpe sul

Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano quando le principali responsabilità politiche sono dell’Amministrazione Massafra e del suo enturage. Infatti il presidente Emiliano dopo le imponenti manifestazioni svoltesi prima il 31 marzo ad Avetrana, poi  il 7 Aprile del 2017 a Manduria, aveva ascoltato le popolazioni dando disposizione per la delocalizzazione dell’impianto.”

Lo ha ribadito ancora una volta Arcangelo Durante di Puglia Popolare per Manduria che, a prescindere dal voto alle regionali e, quindi, a prescindere dal sostegno o meno al Presidente uscente Emiliano, a testa alta tiene a sottolineare di aver con coerenza e trasparenza sempre difeso i manduriani e il territorio di Manduria.  

“Sono stato l’unico ad aver presentato il 7 settembre 2017 sulla questione del depuratore una denuncia, ancora in piedi, alla Procura della Repubblica di Taranto e alla DIA di Lecce. E spero che la magistratura prima o poi faccia chiarezza su quello che è accaduto incomprensibilmente tra il 7 al 12 Aprile 2017 quando i consigli comunali di Avetrana e Manduria dovevano ratificare l’accordo relativo allo spostamento del depuratore dalla fascia costiera verso l’entro terra. Mentre Avetrana il 10 Aprile ratificò la delibera, a Manduria accadde una cosa gravissima: l’11 Aprile l’Amministrazione Massafra fece mancare il numero legale e il 12 Aprile clamorosamente stravolse completamente l’ordine del giorno cancellando davvero un’occasione unica per poter spostare il depuratore. Ribadisco che, dunque, le responsabilità sono dell’Amministrazione Massafra ed anche di quella parte di consiglieri all’opposizione (Lista Girardi) che propose, pur di far cadere, il sito di contrada Serpenti, l’ampliamento del vecchio depuratore in contrada Laccello mai preso in considerazione dalla Regione Puglia.

Per non parlare di chi oggi si propone come il nuovo e mi riferisco al signor Breccia che si professa il “Salvatore della Patria”. Sulla questione del depuratore dica chiaramente ai manduriani dove era e con chi era durante le manifestazioni del 31 marzo e del 7 Aprile del 2017, manifestazioni che sicuramente portarono ad un risultato non come quella del 1 agosto 2019.  Se la memoria non mi inganna Breccia faceva parte proprio dell’enturage del sindaco e dell’ex assessore Lariccia. Questi i fatti. Lo spettacolo non mi appartiene”

“Ho sempre messo la faccia esponendomi in prima linea, non solo contro lo scempio del depuratore, ho assunto anche posizioni impopolari pur di smascherare le ingiustizie sociali e tutelare le pari opportunità dei cittadini. Forse per questo, per qualcuno, sono diventato un personaggio scomodo ed attaccabile. Figuriamoci come mi avrebbero dipinto se mi fossi trovato a compiere situazioni equivoche o illegali oppure, così come hanno fatto tanti altri, se, in questi anni, avessi sistemato i miei figli costretti invece come tanti giovani manduriani ad emigrare per trovare un lavoro.   

Mi sento moralmente a posto – conclude Arcangelo Durante – e non mi vergogno di continuare a dare un contributo per la nostra città tentando di individuare, finalmente, un sindaco che voglia davvero bene a Manduria visto le grandi delusioni degli ultimi anni.”