Dovevamo uscirne migliori. Le riflessioni di un giovane sui suoi coetanei
Negli ultimi anni, spesso, siamo stati spettatori di episodi incresciosi e delittuosi da parte di ragazzi (minori o di maggiore età) che ci hanno smosso, fatto arrabbiare, portato ad un senso di inquietudine continuo.
Atti di violenza verso animali, persone, verso sé stessi addirittura. La percentuale di episodi autolesionistici da parte di adolescenti si è incrementata sempre di più dopo la Pandemia: pensate che “casi specifici” che, nel periodo pre-pandemico, si verificano una o due volte al mese, ora, gli neuropsichiatri ci dicono che vengono trattati una o due volte alla settimana. La colpa di tutto ciò dov’è? Nella Pandemia? Non credo proprio! Il virus, proprio perché è tale anche nelle relazioni umane, ha slatentizzato situazioni recondite e ben incancrenite. Siamo nell’era in cui le relazioni sono frivole, strumentali, i sentimenti sono “materia oscura”, le emozioni sconosciute e vince chi prevale sull’altro. Indossare la corazza pare essere la via migliore. Siamo negli anni in cui la fragilità non è ammessa, la debolezza allontanata, le cadute disconosciute. Chi ammetterebbe un fallimento? Una mancanza di rispetto? Una caduta? Nessuno! Siamo spettatori di ostentazioni di potere tramite i social, di foto in cui viene palesata la “forza di un esercito”, di gang alla riscossa, di guerre tra gruppi di coetanei, di frequentazioni tossiche e di legami sciolti. Tutto questo per cosa? Per sentirsi sempre più frantumati in un mondo che ci vuole sempre più integri e perfetti che mai.
Il mio grido, la mia preghiera e il mio desiderio è tutto per voi. Fermatevi! Non date agio a questo pensiero dominante! MOSTRATEVI PER QUELLO CHE SIETE, PERCHE’ BASTA QUESTO PER VALERE! Rimarrete soli? Tanti amici se ne andranno? Dovrete ricostruirvi? Ne vale la pena! Le cose che veramente valgono sono conquistate, sudate, difficili. Restano comunque belle. Non lasciamoci abbattere da un giustizialismo da quattro soldi e lavoriamo affinché la nostra vita possa essere sempre più bella e a colori!
“In ogni ragazzo, anche il più difficile, vi è un punto accessibile al bene!” (Don Bosco)
Riflessioni di Mattia Stefanelli