Don Bosco Manduria, Sportelli: “Una vittoria ricca di valori umani. Dedica? Alla mia famiglia e alla città”

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L’allenatore manduriano ha parlato del successo maturato in Coppa Puglia e della complessità di una stagione lunga e logorante ma dell’epilogo felice: “Come ho spesso detto ai ragazzi, noi siamo gente normale che non sa vivere questi momenti dal punto di vista emotivo. Nelle difficoltà hanno tirato fuori il meglio…”

E’ il primo trofeo della storia gialloblù, a quasi tredici anni dalla fondazione la squadra capitanata dal parroco Don Dario De Stefano ha conquistato la coppa Puglia di Prima Categoria. Decisivo il gol di Monopoli su assist di Cimino al minuto 42 del primo. Nella gara di andata disputata al comunale di Canosa, i ragazzi di Sportelli avevano perso di misura per 3-2. A far da contorno una cornice di pubblico importante che ha festeggiato con la squadra durante la premiazione al Dimitri.

Per Francesco Sportelli è il secondo trofeo personale: dopo il successo nel campionato Juniores nella stagione 2022-2023 con il Manduria, mette in bacheca la coppa Puglia di Prima Categoria. E’ l’unico allenatore ad aver vinto con le due compagini messapiche, considerando anche le giovanili.

In un momento delicato per il calcio locale, esulta la Manduria sportiva a distanza di un anno e tre mesi dalla vittoria della coppa Italia di Eccellenza per mano dei cugini biancoverdi, la città torna a sorridere per la coppa Puglia di Prima Categoria. Abbiamo raccolto le emozioni a caldo del tecnico Sportelli, prosciugato dopo una stagione lunga e complessa, ma dall’epilogo felice.

“Era l’obiettivo di tutti terminare il percorso in questo modo – spiega Sportelli. E’ stata una stagione difficile segnata da mille difficoltà, ma siamo stati gruppo nel momento più importante. La squadra ha tirato fuori il meglio quando contava di più, è stata quella la forza. Come ho spesso detto ai ragazzi, noi siamo gente normale che non sa vivere questi momenti dal punto di vista emotivo. Abbiamo avuto il merito di lasciarla aperta nella gara di Canosa per giocarci le nostre possibilità a Manduria. E alla fine abbiamo avuto ragione”.

Tutti importanti, ma qualcuno di più. “Ringrazio il gruppo di ragazzi manduriani che si sono messi a disposizioni per fare quadrato durante la stagione, hanno dato qualcosa in più a livello umano: Cimino, De Marco, Zaccaria, Mero, Calò, Scarciglia e Gennari. Ci sono dei valori che vanno oltre il rettangolo di gioco”.

La cartolina più bella del percorso. “Andare a Leuca in 10-12 persone, compreso lo staff, tenendo aperta la possibilità di allungare la stagione. Lì abbiamo capito che si poteva osare. A tutti le latitudini se provi a fare le cose bene ci puoi riuscire, nonostante le difficoltà”.

Dediche e pensieri speciali. “Alla mia famiglia che mi ha supportato in tutti questi mesi. Sono la cosa più importante, anche per il tempo che tolgo quotidianamente a loro. E alla Manduria sportiva che vive di calcio.”
Progetti personali e futuri. “Spero di andare avanti perché penso di meritarlo, mi auguro di  avere altre esperienze ed emozioni così. E nuove giornate come quelle di ieri”.

Mario Lorenzo Passiatore