Disordini durante la visita di Renzi a Taranto: 15 indagati

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Sono 15 le persone destinatarie di un’informazione di garanzia emessa dalla Procura della Repubblica e notificata dagli agenti della Questura in relazione ai disordini provocati in occasione della visita dell’allora Presidente del Consiglio Matteo Renzi nel capoluogo jonico.
Il provvedimento giudiziario è scaturito a conclusione delle indagini compiute dalla DIGOS che hanno permesso agli inquirenti di individuare gli autori dei disordini, evidenziandone i diversi profili di responsabilità penale.
Gli indagati, alcuni dei quali già gravati da precedenti penali specifici per episodi analoghi, dovranno rispondere a vario titolo di violenza, minacce, oltraggio e resistenza a P.U., per quanto accadde lo scorso 29 luglio allorquando, in più riprese, prima , durante e successivamente all’inaugurazione del padiglione del M.Ar.Ta alla presenza del premier, si verificarono gravi episodi di intemperanza poi sfociati in atti di violenza contro le forze dell’ordine.
I manifestanti, contravvenendo alle prescrizioni della Questura, tentarono più volte di forzare lo schieramento di polizia: in quei frangenti dai più facinorosi furono lanciati oggetti pericolosi verso il dispositivo di sicurezza e colpito un dirigente della Polizia di Stato.
Soltanto grazie alla elevata responsabilità e professionalità delle forze dell’ordine furono scongiurate conseguenze ulteriori e più gravi rispetto a quanto accaduto.
Indagati anche quanti sono stati riconosciuti responsabili dell’accerchiamento nei confronti dell’On. Pelillo, parlamentare jonico del PD, il quale, al termine della cerimonia al museo recandosi a piedi verso la Prefettura, era stato raggiunto da oggetti lanciati da alcuni manifestanti.

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