Discariche e finanziamenti: la posizione dei Verdi
È del 16 settembre 2024, l’approvazione della delibera di Giunta regionale pugliese con la quale vengono destinate importanti risorse nell’ ambito del Programma Regionale Puglia FESR-FSE+ 2021-2027, Azione 2.14 per l’attuazione di misure di prevenzione o messe in sicurezza di siti di discariche esistenti, volte ad impedire contaminazioni e danni ambientali, come sancito dal Testo Unico Ambientale (Titolo V, parte IV “bonifica di siti contaminati)”.
L’impegno regionale è per 75 milioni di euro che, appunto, dovranno essere utilizzati per finanziare gli interventi per la dismissione degli impianti di discarica inseriti nella classificazione di siti a rischio per la salute umana e l’ambiente. Si prova così ad aggiornare la normativa su una delle tante questioni annose della nostra regione, quella cioè degli impianti di discarica di rifiuti, presenti sul nostro territorio, non
ancora definitivamente dismessi e tra l’altro anche inadeguati per legge.
“Se da una parte le discariche sono luoghi necessari all’attuazione del ciclo di sostenibilità, non si può comunque non essere consapevoli che le stesse possano rappresentare per il territorio e per i cittadini un vero e proprio disagio. La riqualificazione di questi luoghi non più sostenibili rientra tra le azioni prioritarie nell’ambito delle politiche di sostenibilità ambientale perseguite dalla Regione, all’interno del più ampio processo di sviluppo e rigenerazione socio-economica ed ambientale che riguarda l’intero
contesto regionale. L’obiettivo è quindi quello di realizzare un miglioramento dell’ambiente fisico, mediante operazioni di recupero, decontaminazione, riqualificazione e rinaturalizzazione, preservando la
natura e la salute pubblica, in coerenza con i criteri di efficienza previsti dalla normativa europea”. Così come dichiara to dall’ assessor e all’Ambiente della Regione Puglia, Serena Triggiani.
Ben tredici le discariche indicate nella delibera di Giunta tra le quali figura Manduria con la sua discarica “Li Cicci”. A tal proposito, abbiamo raccolto la dichiarazione congiunta e puntuale di Gregorio Mariggiò ed Anna Mariggiò, rispettivamente co-portavoce provinciale di Europa Verde e commissaria cittadina Europa Verde Manduria: “Leggiamo con grande entusiasmo la notizia sugli stanziamenti dei fondi da parte della giunta regionale per la chiusura dei siti inquinati. Dall’elenco dei siti, si evince che verranno interessate discariche dismesse nella provincia di Taranto come la ex discarica vergine (area amministrativa di Taranto) e la ex discarica “Li Cicci” (Manduria). Ci auguriamo che questi interventi siano completi e non solo mirati alla messa in sicurezza strutturale che, anche se necessaria, non è però
soddisfacente e non risolve il danno ambientale. E’ necessario, quindi, che l’intervento di bonifica sia completo con l’azione prioritaria di eliminare le sostanze inquinanti presenti nel suolo, nel sottosuolo e nelle acque sotterranee per la tutela della salute e del territorio”.
Si ricorda, inoltre, che gli interventi promossi con sovvenzioni FESR, seguiranno il principio di “chi inquina paga” che è contenuto nella direttiva europea sulla responsabilità ambientale in materia di prevenzione e riparazione del danno ambientale, in sostituzione e in danno al soggetto obbligato (gestore) che è inadempiente alla realizzazione della chiusura definitiva della discarica, come definita dall’art.12 del D. Lgs. 36/2003, nonché nell’attuazione della gestione post operativa e dopo la chiusura della discarica.
Insomma, un’importante passo in avanti se, l’obiettivo ultimo, è realmente quello di tutelare ambiente e salute, (ascoltando ed impegnando anche le energie locali) e non ‘distribuire’ letture meramente politiche.
Francesca Rita Nardelli