Discarica Li Cicci: Chiamato in causa l’ex vice sindaco De Donno risponde…

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In un recente comunicato il Consigliere Regionale Luigi Morgante aveva chiamato in causa l’ex amministrazione Massafra addebitandole i ritardi accumulati

nell’adozione di un atto formale di acquisizione nella disponibilità dell’Ente della titolarità della dismessa discarica “Li Cicci”, necessario per accedere a finanziamenti regionali per la messa in sicurezza di emergenza dell’impianto. In particolare si era rivolto all’ex vice Sindaco Gian Luigi De Donno che non ha tardato a replicare sul suo profilo FB.
“In particolare, prendendo spunto da un mio recente commento sui social ad un post dell’onorevole Macina, la quale accusava la vecchia politica (ivi compreso, quindi, il consigliere Morgante che è stato assessore a Manduria) di essersi disinteressata della problematica ambientale posta dall’impianto in questione – affermazione da me contraddetta con la citazione di fatti ed atti amministrativi adottati dalla Giunta Massafra – il consigliere regionale – spiega De Donno – mi accusa di aver scaricato sull’amministrazione regionale inadempienze che sono state solo comunali.”
De Donno precisa: “…la mancata titolarità dell’impianto non ha impedito, durante l’amministrazione di cui facevo parte, nessun intervento di messa in sicurezza della discarica, sicché giustificare con tale argomento il ritardo nella bonifica e messa in sicurezza definitiva dell’impianto – possibile solo con risorse straordinarie regionali – mi sembra un fuor d’opera. D’altronde quello che il consigliere Morgante ha annunciato oggi con tanta enfasi, forse per oscurare il clamore mediatico suscitato dal sopralluogo della deputata 5 stelle, altro non è che un “intervento di messa in sicurezza di emergenza” della discarica, ovvero un’iniziativa “tampone” come quelle adottate negli anni della Giunta Massafra.”

“Mi sarei aspettato l’annuncio di tempi e modi della bonifica della discarica, cioè quella operazione di messa in sicurezza definitiva che lo stesso consigliere Morgante, a maggio del 2016, annunciava sui giornali locali , con l’impiego di ben 18 milioni che, oggi, si scopre non saranno più necessari. Per quel che mi riguarda mi sono limitato a citare una cronologia di eventi rilevabili dall’albo pretorio del Comune di Manduria (delibera C.S. N.27 del 30/10/2017) e a riferire di cifre che lo stesso consigliere regionale aveva diffuso. Oggi, – conclude l’ex Vice sindaco – trascorsi i due anni che egli aveva preannunciato nel 2016 come necessari per completare i lavori di bonifica, non ci resta che prendere atto che siamo ancora fermi ad interventi estemporanei e la risoluzione ultima della questione ambientale è di là da venire.”