Discarica “La Chianca”. Manduria Adesso: “No a riapertura, meglio incentivi a raccolta differenziata”.

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Dubbi circa la riapertura a Manduria della discarica “La Chianca” viene espressa dall’associazione MANDURIA ADESSO.

“E’ stata autorizzata – si legge in una nota – la riapertura della discarica la Chianca ritenendo esatta la dimostrazione circa la disponibilità di una nuova volumetria di quasi ventimila metri cubi. Tutti, invece, erano e sono consapevoli che la discarica era già esaurita a novembre del 2013 e che la dimostrazione è ingannevole, poiché non si tratta di una volumetria derivata da un’area della discarica che per qualche ragione non era stata impiegata in precedenza, ma dello spazio derivato dal naturale compattamento e prosciugamento dei rifiuti precedentemente abbancati. Si tratta, insomma, dello spazio prodotto dal calo fisiologico dei rifiuti, già previsto nel progetto originario, con la copertura finale ad una certa quota che, invece, con l’accumulo di altri rifiuti, sarà ben più elevata rispetto al territorio circostante e determinerà uno sconvolgimento del panorama pianeggiante che sarà inevitabilmente interrotto dall’esteso cumulo prodotto dal sopralzo dei rifiuti e dalle necessarie successive opere.
MANDURIA ADESSO esprime perplessità riguardo all’autorizzazione per tanto negata e infine concessa, e si chiede quale sia la reale convenienza a riaprire una discarica già esaurita dove sono state già avviate le fasi di post-gestione e soprattutto perché non si è, invece, scelto di salvaguardare l’ambiente e la salute dei cittadini. Salute che dovrebbe stare a cuore dell’Amministrazione comunale e soprattutto della Regione la quale se, da una parte, concedendo l’autorizzazione ha pensato di rimandare la risoluzione del problema dello smaltimento dei rifiuti, dall’altra potrebbe essere chiamata a sostenere maggiori spese sanitarie per curare i cittadini che, come dimostrato da recenti ricerche, vivendo a breve distanza dalla discarica sono più esposti a patologie di asma, dell’apparato respiratorio e della tiroide, del sistema circolatorio, tumori della laringe, della mammella e della vescica, e a malattie del sistema urinario in genere.
MANDURIA ADESSO è dell’opinione che per risolvere il problema l’Amministrazione e la Regione devono ulteriormente incrementare la raccolta differenziata elevandola almeno all’80% e per far ciò occorrerebbe incentivare i cittadini applicando una tariffa puntuale che consenta di pagare effettivamente per la quantità dei rifiuti prodotti e soprattutto attuare politiche impiantistiche ed ambientali alternative finanziando la costruzione di impianti di compostaggio e il potenziamento di quelli già esistenti ed anche la realizzazione, presso le sedi delle discariche pubbliche, di vere e proprie fabbriche di recupero materiali, come avviene in parte già in Liguria e come chiedono i cittadini di Sesto Fiorentino per evitare la realizzazione di un inceneritore. In questo modo la quantità residua dei rifiuti da smaltire sarebbe costituita da inerti privi della frazione organica, che non produrrebbero percolato ne emissioni di gas”.