Depuratore: Turco (PpE) chiede chiarezza una volta per tutte

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Una lettera aperta al presidente Emiliano. Ad inviarla è stato il consigliere regionale Giuseppe Turco de La Puglia con Emiliano che torna sulla vicenda del depuratore consortile Manduria Sava e sulla questione scarico a mare che, in questi ultimi giorni, sembra si stia sempre più infuocando con conferme, smentite, dichiarazioni e prese di posizione.
“Caro presidente Emiliano, – scrive Turco –
può sembrare alquanto strano che un rappresentante regionale della maggioranza di centrosinistra per dialogare debba scegliere la stampa e le lettere d’amore per la nostra cara regione Puglia.
Capisco e comprendo che le problematiche amministrative ereditate necessitano di spalle larghe e di coraggio nelle scelte spesso impopolari, ma noi le restiamo fedeli proprio per queste sue doti e capacità di rappresentare i pugliesi senza compromessi, senza se e senza ma. Per questo spesso, riconoscendo e apprezzando i suoi sforzi evito di disturbarla, così faccio allo stesso modo con gli assessori della giunta regionale.
Vengo al dunque. Avevamo affermato alle nostre comunità tarantine che il depuratore consortile Sava-Manduria avrebbe visto la luce in tempi brevi risolvendo le problematiche dei savesi e salvaguardando il nostro mare e le nostre coste. E lo abbiamo fatto sicuramente perché ci crediamo e non per opportunistici motivi elettorali. In queste settimane si rincorrono notizie e smentite, progetti e ipotesi progettuali, incontri per pochi inutili senza coinvolgere tutti o quasi. Leggiamo di progetti che smentiscono categoricamente la volontà del consiglio regionale che all’unanimità ha votato una precisa mozione che impegna l’esecutivo regionale ad intervenire sul piano delle acque, propedeutico al divieto di scaricare i reflui dei depuratori nei corpi idrici superficiali, soprattutto nel nostro meraviglioso e ricercato mare.”
Turco, con la consueta schiettezza che lo contraddistingue va dritto alla soluzione del problema chiedendo chiarezza. “Noi – prosegue – a questo punto le chiediamo, per fugare ogni dubbio e senza indugiare oltre, una dichiarazione che metta fine a questa situazione di attesa e di continui equivoci che mettono in fibrillazione le nostre comunità. Ci dica presidente se dobbiamo ancora credere ad un impianto senza scarico a mare o se il nuovo progetto non è altro che il riutilizzo del vecchio cambiando semplicemente terminologia, cioè uno scarico a mare in situazione emergenziale. Bene, questa seconda ipotesi per noi sarebbe inaccettabile perché si tratterebbe sempre e solo di uno scarico a mare, senza alcun bisogno di cambiargli nome o vestito. Ecco perché – conclude – le chiedo di migliorare tale progetto. Taranto e la sua comunità meritano più attenzione soprattutto alla luce di tante emergenze. Penso alla questione Ilva, all’emergenza Xylella, al piano di riordino sanitario e soprattutto alle infrastrutture.
Grazie presidente per la sua attenzione che sicuramente ci dedicherà!”.

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