Depuratore Sava Manduria: cresce la consapevolezza di aver raggiunto un obiettivo importante per la comunità.
La notizia della prossima entrata in funzione del depuratore Sava – Manduria era stata già comunicata a metà Luglio, ma ora che si avvicina il 3 settembre, data fissata da AQP per l’attivazione graduale del nuovo impianto, cresce la consapevolezza di aver raggiunto un obiettivo importante per la comunità.
Il Sindaco di Manduria dott. Gregorio Pecoraro esprime la propria soddisfazione: “Dopo anni di attesa, grazie anche all’impegno delle amministrazioni che ci hanno preceduto e che hanno creduto nel progetto, siamo ormai prossimi ad un traguardo essenziale per la crescita del territorio dal punto di vista ambientale turistico ed economico. Un traguardo che, fortemente voluto dalla nostra Amministrazione Comunale, senza la svolta degli ultimi provvedimenti, sarebbe stato ancora incerto”. Il sindaco Pecoraro rivendica con orgoglio il lavoro svolto anche per superare le diffidenze e gli attacchi che hanno minato per anni il completamento di un’opera strategica quanto necessaria: “Ringrazio, a tal fine, i consiglieri di maggioranza che hanno avuto – afferma ancora – un ruolo fondamentale in questo percorso”.
L’Assessore Katia Fusco, gratificata dai risultati che il suo assessorato sta inanellando in questi mesi, ribadisce: ”E’ tempo di superare gli scetticismi a priori e le polemiche strumentali su questo impianto che ha ottenuto il PAUR ( Procedimento Autorizzatorio Unico Regionale), anche perché assolutamente in linea con quanto previsto dalla deliberazione della Giunta regionale n.1150 del 2017 con la quale a suo tempo venne disposta la modifica del Piano di Tutela delle Acque della Regione Puglia. Siamo ancora al completamento del primo stralcio dell’opera – prosegue Fusco.”
Come spiega AQP, l’avviamento, a partire dal 3 settembre, consentirà la messa a punto e l’ottenimento del miglior rendimento del sistema. Questa fase durerà 120 giorni durante i quali la struttura sarà alimentata progressivamente, con la restituzione in natura tramite trincee drenanti che avverrà solo al raggiungimento dei buoni livelli qualitativi delle acque trattate, contribuendo alla ricarica indiretta della falda. Conclusasi la fase di avviamento sarà dismesso il recapito finale del vecchio impianto di Manduria e contestualmente si procederà a prendere in gestione la rete fognaria di Sava: questo consentirà di sospendere la procedura di infrazione, che da anni pende, sino ad annullarla. L’ultimazione di queste attività concluderà il primo stralcio in cui è ripartita la realizzazione della struttura consortile, che ha visto la trasformazione del vecchio depuratore di Manduria in un impianto di spinta, collegato con una condotta di circa 12 chilometri alla nuova struttura in località Urmo Belsito, con recapito finale – tramite un’ulteriore condotta di circa 4,5 chilometri – in 12 trincee drenanti nella zona di Masseria della Marina per le acque che, depurate e affinate, avranno standard adatti al riuso irriguo in agricoltura. L’impianto è attualmente dimensionato per gestire 5mila metri cubi al giorno. Appena l’infrastruttura entrerà in esercizio, entro l’anno, inizieranno le attività di allaccio fognario.
“Lo scarico complementare che recapiterà in un canale di bonifica afferente al bacino di Torre Colimena, precisa l’Assessore Fusco – non riguarda questo primo stralcio: fa parte del secondo, con scadenza fra il 2027 e il 2028 ed entrerà in funzione ancora dopo, solo in particolari condizioni.
Ma qui occorre subito fissare dei paletti anche in considerazione del susseguirsi di notizie inesatte che, purtroppo troppo spesso, hanno alimentato polemiche ingiustificate e distorto la realtà dei fatti, risultando in maniera evidente pretestuose. Innanzitutto gli scarichi complementari sono previsti dalla normativa sul riuso irriguo. Le acque rilasciate nella zona di Torre Colimena sarebbero di qualità per uso irriguo, quindi assolutamente sicure. Anche a tale proposito, è opportuno chiarire allo scopo di dare una giusta informazione all’intera Città che gli scarichi complementari sono previsti proprio dalla normativa sul riuso in agricoltura e, più segnatamente, dal decreto ministeriale 185 del 2003.”
Ma si guarda con attenzione anche alla realizzazione e al completamento, con il secondo stralcio tra il 2027 e il 2028, del Parco dell’Acqua. Nascerà su circa 6 ettari, oltre alle trincee drenanti, di fianco alle trincee drenanti di Masseria della Marina, nell’area di fitodepurazione e del bacino di accumulo destinato al riutilizzo per uso irriguo ed usi plurimi della risorsa idrica affinata.
“Grazie alla previa approvazione di una variante urbanistica, si creerà una zona umida, donando alla nostra Comunità un luogo da vivere con tutta la famiglia. Ci sarà anche un bosco. Il tutto sarà attraversato da un percorso circolare, come il ciclo dell’acqua. Questi spazi sono stati progettati, come parte di un percorso escursionistico o cicloturistico che potrebbe comprendere visite a siti naturali limitrofi come la stessa Masseria marina Casa del Parco adiacente, il bosco Cuturi, il bosco Rosamarina e i fiumi Borraco e Chidro.”
A completamento del terzo stralcio l’impianto consortile a servizio degli abitati di Sava e Manduria sfrutterà pienamente la potenzialità di 10.000 m³ di acqua al giorno, trattando anche le marine di Manduria che saranno completamente allacciate alla rete idrico-fognaria entro il 2036.
“L’avvio del depuratore ci ha già consentito, insieme ad altri requisiti richiesti, di ottenere il riconoscimento internazionale della Bandiera Blu 2024. – afferma in conclusione l’Assessore Fusco – Vogliamo mantenere l’eccellenza delle acque di balneazione rilevate lungo l’intero litorale di nostra competenza. A tal fine, siamo favorevoli e ci impegneremo, inoltre, a costituire, come discusso nell’ultimo consiglio comunale, una commissione di controllo sulla qualità delle acque depurate”.