Depuratore: manifestanti denunciati per aver impedito il passaggio delle ruspe. Solidarietà

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Violenza privata aggravata: è questa l’accusa contestata ad alcuni manifestanti che lunedì scorso hanno partecipato ad un sit- in contro la riapertura del cantiere in contrada Urmo per la realizzazione del depuratore consortile. Si tratta di alcune attiviste del comitato “Donne e mamme di Avetrana” Alfonsina Costantini, Claudia Indrizzi, Emilia Tarantini, il consigliere comunale del gruppo “Avetrana Riparte” Luigi Conte, l’assessore al turismo del comune di Avetrana Claudia Scredo e Silvio Mammano. Ad inoltrare la denuncia è stato l’AQP per aver impedito ai mezzi della ditta Putignano di entrare nel cantiere. Questa mossa che non ha sorpreso nessuno viene vista come una vera e propria intimidazione forse per cercare di smorzare i toni della protesta. Lo si evince anche dal tenore di alcuni commenti su FB.
L’ex sindaco Gigi Conte ad esempio, appena rientrato dal Commissariato ha scritto:
“Depuratore-mostro…appena tornato dal commissariato di Manduria con tanta serenità e con la consapevolezza di lottare per una causa giusta. Questa storia mi sta insegnando che da una parte ci sono le donne e mamme con il loro meraviglioso esempio di forza, coraggio, limpidezza,dignità e passione sincera, poi, ci sono i politici e politicanti con il loro mesto esempio di ambiguità, pavidità, codardia, evanescenza, accondiscendenza e vergogna che su questa importante lotta sono spariti del tutto! Care Donne e Mamme continuiamo a lottare…qualche piccolo risultato è già stato ottenuto ma non bisogna mollare! Conoscervi e lottare con voi è stato per me un privilegio ed un grande onore!”

Anche il vicesindaco di Avetrana Alessandro Scarciglia esprime in una nota la propria solidarità:
“Oggi sono state denunciate sei persone che si aggiungono a chi, come il sottoscritto, fu già denunciato a marzo. Le ipotesi di reato variano: dall’organizzazione di manifestazione non autorizzata alla violenza privata. Leggo (non posso ricordare perché ero troppo piccolo) che nei primi anni ’80, i nostri genitori ci portavano per strada al fine di bloccare i mezzi che qualche prezzolato politico aveva inviato ad Avetrana per costruire la centrale nucleare. La forza di quelle persone e la presenza di quei bambini fece in modo di far tornare indietro, verso il mittente, le ruspe. La politica (o meglio, parte di essa) si svegliò solo dopo la grande rivoluzione popolare.
Nel caso odierno del depuratore, invece, dopo le grandi proteste popolari, molti politici di ogni livello (parlamentari, regionali e comunali) sono scomparsi. Oggi, trovare politici che si oppongono ai poteri forti è diventato veramente raro.
Chi protesta ad Urmo Belsito non è un appartenente a gruppi di black block no global. Sono padri di famiglia, madri con al seguito i propri figli, gente anziana, amministratori di piccoli comuni che sicuramente non hanno una forza elettorale importante, professionisti di ogni genere. In poche parole, chi protesta oggi ad Urmo Belsito, è gente che ama, crede e rispetta il proprio territorio. Perché, ognuno nel suo piccolo, lo ha costruito con le proprie mani, con il proprio sudore e i sacrifici imposti alla propria famiglia.
Qualcuno cerca di intimorire le mamme dicendo loro che rischiano una denuncia al tribunale dei minori se continuano a portare i propri figli sul luogo della protesta. MA questo “qualcuno” non comprende che la più grande condanna che potrebbero subire queste mamme e questi padri è quella che fra dieci o venti anni il proprio figlio possa dire “mamma, papà, perché avete permesso di distruggere il nostro territorio pur di salvaguardare gli interessi di pochi?”. Chi protesta se ne frega se qualche tecnico (divenuto mezzo politico) insiste a mettere delle enormi vasche (che loro intellettuali chiamano buffer) in mezzo alle case di Specchiarica. Chi protesta se ne frega di qualche amministratore o di qualche politico che non ha le palle di decidere. Chi protesta se ne frega anche di quelle associazioni (o pseudo tali) che credono di fare la rivoluzione sulla stampa ma che al momento di bloccare i mezzi non ci sono mai. Chi protesta oggi ad Urmo se ne frega del potere di AQP e dei suoi scagnozzi. Chi protesta ad Urmo Belsito oggi, difende il suo domani e, sicuramente, anche il futuro di chi oggi preferisce essere accomodante dei potenti! #daquinonsipassa ”

Mentre continua la lotta verso il progetto del costruendo depuratore consortile di Manduria e Sava, mi giunge la notizia di un articolo presente oggi sul quotidiano di Taranto.
Apprendo la notizia che alcune mamme , in primis donne, che fino ad oggi hanno lottato insieme a tutti noi contro questo scellerato progetto da farsi a ridosso delle coste, sono state denunciate per “violenza privata aggravata”

Il presidente del consiglio comunale di Avetrana scrive:
“…se per violenza privata s’intende essere presenti sul luogo manifestando “pacificamente” il proprio dissenso, comprendendo il lavoro svolto da operai e forze dell’ordine, addirittura esprimendola con l’offrire caffè e acqua fresca agli stessi.. beh credo si stia un po’ esagerando..
Replica poi ad alcune notizie secondo le quali:
“Il presidente del consiglio comunale di Avetrana (cioè io) non riesco a dare le dovute garanzie per un corretto svolgimento del sit-in di lunedì e martedì p.v., allora qualcosa non mi torna… premesso che le richieste sono state fatte nei tempi stabiliti , così come previsto dall’art.18 del TULPS;
visto che il luogo preciso dove avverrà il sit-in è il solito così come avviene sin dal primo istante;
visto che fino ad oggi il tutto si è svolto in maniera tranquilla e pacifica, ringraziando Dio è il lavoro svolto dalle forze dell’ordine;
Visto che il presidio permanente nel quale è posizionata la tenda è situato su un terreno privato regolarmente autorizzato dal proprietario;
Quali sono le maggiori garanzie richieste così come è scritto dall’articolista del quotidiano?? Donne e mamme coraggio vi esprimo tutta la mia vicinanza, e mi raccomando non molliamo! #nodep ”

Tutto questo mentre si è in attesa che qualcosa si muova sul fronte politico: per il 30 Giugno alle ore 17.30 è stato convocato il Consiglio Comunale richiesto da sei consiglieri Durante, Venere, Giuliano, Dimitri, Trinchera e Di Monopoli. L’argomento più importante per la comunità è stato messo all’ultimo posto e sarà discusso dopo ben 20 altri punti all’Ordine del Giorno.
Per lunedì 5 Luglio il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano incontrerà invece i sindaci di Manduria Avetrana e Sava per cercare di dar seguito allo spostamento del sito come proposto nell’ordine del giorno dell’ultimo consiglio comunale. Nonostante la disponibilità del Presidente a “sentire” i tre sindaci ancora una volta, in tutti gli ultimi interventi il Presidente aveva già dichiarato che non si poteva ormai più stravolgere il progetto del depuratore.