Depuratore Manduria-Sava, Macina (M5S): “Responso del Ministero certifica gestione disastrosa di Emiliano” ma le alternative esistono

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Il Ministero dell’Ambiente ha bocciato la deroga richiesta dalla Regione Puglia relativamente agli scarichi del depuratore Sava Manduria perché non confortata da alcun fondamento giuridico e normativo.

Questo dimostra come per lungo tempo Emiliano abbia tergiversato con i cittadini, proponendo varianti fantasiose e senza alcuna possibilità di realizzazione”.

Lo afferma in una nota la deputata brindisina Anna Macina, che più volte in passato, anche con atti parlamentari, è intervenuta sul tema.

Come già avevo dichiarato tempo fa – continua – i progetti proposti dalla Regione per scongiurare lo scarico in mare in una delle zone più belle della costa non erano attuabili, e si sono rivelati come specchietti per le allodole. É stato solo un gioco a quiz per tenere tutti occupati in inutili elucubrazioni. Oggi emerge come sia chiara la volontà della Regione di scaricare le proprie responsabilità sullo Stato.

La mancanza dei presupposti giuridici a sostegno delle varianti presentate al Ministero offre due spunti di lettura: o chi ha redatto i progetti è un incompetente perché non conosce la normativa, oppure si è voluto procedere ad oltranza per poi fare maliziosamente scaricabarile ai danni dello Stato, pur di raggiungere il proprio scopo. Tutto ciò è inammissibile ed Emiliano dovrà risponderne agli elettori. Le alternative allo scarico in mare esistono – conclude la deputata – ma è mancata la volontà politica della Regione di portarle fino in fondo”