Depuratore Manduria-Sava. Legambiente chiede a Soprintendenza la tutela del territorio.

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Da sempre contrario allo sversamento in mare dei reflui del realizzando depuratore consortile Manduria-Sava, che ritiene una scellerata scelta politica contraria alla tutela ambientale, il Circolo Legambiente di Manduria ha scritto alla Soprintendenza per i Beni Archeologici della Puglia e all’Amministrazione Comunale di Manduria.

Alla Soprintendenza, Legambiente chiede “di operare con la massima professionalità, così si è sempre distinta nella tutela del territorio, nello svolgimento delle indagini archeologiche lungo tutto il percorso della condotta e nell’area sulla quale sorgerà il depuratore consortile. La consapevolezza del “qui nulla sarà più come prima”, l’amarezza per un progetto che AQP vuol realizzare con l’esito finale delle acque reflue sversate in mare senza una minima filtrazione, con un’inspiegabile volontà politica di realizzare un nuovo depuratore già obsoleto, ci spingono ad essere vigili su qualunque tipo di attività che sia inerente al progetto stesso”.
“A questo proposito – si legge ancora nella lettera a firma del Presidente del Circolo Legambiente di Manduria, Giuseppe De Sario – ci pare sconcertante che la Regione Puglia, che ha approvato il progetto dell’AQP per Manduria, da una parte abbia iniziato a destinare risorse per l’adeguamento dei depuratori già installati (quello di Manduria rientra in questa categoria!!!!!) e dall’altra insista nella realizzazione di impianti di depurazione che così come concepiti necessiteranno di adeguamento imminente. La scottante problematica presente nel progetto AQP sconvolgerà definitivamente questa fascia del territorio; l’inspiegabile volontà di realizzarlo a tutti i costi, benché ogni ragionevole concezione di pensiero porterebbe ad escluderlo, spinge il Circolo Legambiente di Manduria a richiedere la massima attenzione da parte di tutti quegli enti che, ciascuno per proprio conto e con le sue competenze, salvaguardano il territorio; che si vigili e si tutelino le ricchezze, i beni archeologici e le bellezze del nostro territorio”.

legambiente