Depuratore Manduria-Sava: grazie al M5S il governo interverrà sulla Regione

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Ennesimo incontro domani presso la Regione Puglia per discutere delle soluzioni alternative allo scarico a mare per il depuratore Manduria – Sava.
Un nuovo capitolo si aggiunge alla vicenda dell’impianto di depurazione dei reflui per il per il tramite di una condotta sottomarina mettono a rischio l’ecosistema marino e la risorsa naturale costiera.

La questione era già stata posta all’attenzione del Governo lo scorso aprile con un’interrogazione indirizzata al Ministro dell’Ambiente Galletti ed alla collega della Salute Lorenzin dalla senatrice salentina Daniela Donno (M5S). Alla richiesta, rimasta inevasa, è seguita la presentazione di un ordine del giorno che si innesta nelle tematiche irrigue della Legge di Stabilità.
“L’atto, approvato in Commissione Ambiente al Senato, – dichiara la senatrice Donno (M5S), prima firmataria dell’odg – impegna l’Esecutivo, nero su bianco, non solo a promuovere un generalizzato e completo riutilizzo dei reflui specialmente in agricoltura, ma anche e soprattutto a sollecitare la Regione Puglia, insieme ai comuni coinvolti di Manduria, Avetrana, Sava e Maruggio, ad individuare soluzioni che tutelino una volta per tutte l’ambiente, l’ecosistema e che siano rispettose della normativa in materia”.

Si tratta ora di trovare soluzioni tecniche condivisibili, alternative alla scarico mare, che tutelino l’ambiente, l’ecosistema e che rispettino il dettato normativo del codice dell’ambiente; ed attivare politiche ambientali atte al contrasto dell’intrusione marina e della costante desertificazione dei territori interessati, scongiurando il rischio concreto della compromissione dell’equilibrio ambientale.

No scarico mare 1