Depuratore Manduria. M5S contro Emiliano: Giustifica lo scarico

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“Il Presidente si assuma le sue responsabilità e prosegua con la modifica al Piano di Tutela delle Acque” – E’ quanto scrivono in una nota stampa i consiglieri regionali del M5S che, nelle dichiarazioni del Presidente Michele Emiliano, hanno letto una sorta di “giustificazione” alla condotta sottomarina.
“Durante la seduta del Consiglio Regionale del 13 Ottobre, è stato approvato all’unanimità un ordine del giorno firmato da tutte le forze politiche che impegna la Giunta regionale a modificare il Piano di tutela delle acque, al fine consentire soluzioni alternative allo scarico a mare delle acque reflue con il riutilizzo delle stesse a scopo irriguo in relazione alla costruzione del nuovo depuratore consortile di Sava – Manduria – Marina di Manduria.” – spiegano i pentastellati.
“Questo ordine del giorno è il risultato di un percorso condiviso in cui diversi consiglieri hanno messo caparbiamente impegno e volontà per contrastare la condotta sottomarina – proseguono ancora i consiglieri del M5S Guarini, Galante e Casili – e che potrebbe rappresentare un punto di svolta anche per altri progetti in essere come quello Nardò/Porto Cesareo, al fine di perseguire un modus operandi che metta al centro della gestione politica dei reflui la necessità di riutilizzo delle acque reflue a scopo irriguo.”
“Purtroppo, nonostante l’approvazione dell’ordine del giorno all’unanimità – proseguono i cinquestelle – non possiamo che restare stupiti di fronte all’atteggiamento del Presidente Emiliano che, nelle premesse del suo discorso in aula, ha quasi giustificato l’inevitabilità di tale scarico a mare, mascherandosi dietro presunte leggi vigenti”.
“Si tratta dello stesso atteggiamento riscontrato nel corso della Audizione della Commissione V, dai rappresentanti dell’AQP e da Limongelli, Dirigente del servizio Politiche per la riqualificazione, la tutela e la sicurezza ambientale e per l’attuazione delle opere pubbliche – afferma la consigliera Guarini, che prosegue – “Le risposte che abbiamo udito hanno tutte lo stesso comune denominatore: lo scarico a mare sembra essere inevitabile – Ci sembra di assistere al gioco delle tre carte.”
“Questa volta però – rassicura la consigliera Guarini – gli attori in essere sottovalutano il fatto che non soltanto noi, ma anche i consiglieri di altre forze politiche credono fortemente nella necessità di un’alternativa e che fino ad oggi non abbiamo scherzato” e conclude “Il Presidente Emiliano getti la maschera e dica da che parte vuole stare. Noi continueremo a stare dalla parte della tutela del mare, e certamente non ci fermeremo. Il tempo dei giochi è finito.”

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