Depuratore Manduria: …c’è condotta e condotta. Replica del consigliere regionale (AP) Morgante

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Lo spettro della condotta sottomarina torna sulla scena politica. Quasi certamente ci resterà anche nella prossima campagna elettorale di fatto già iniziata dopo lo scioglimento del consiglio comunale di Manduria.
A lanciare l’allarme e a seminare “preoccupazione” tra i cittadini di Manduria che, almeno sull’eliminazione della condotta sottomarina avevano da più parti ricevuto rassicurazioni, questa volta sono proprio coloro che “avrebbero messo la mano sul fuoco” e, a quanti dicevano che sarebbe stato importante mettere nero su bianco tutte le promesse, gridavano “io mi fido”. Una volta scesi dal palazzo, le cose sono cambiate ed ora sventolano lo spauracchio della condotta sottomarina come se Aqp non aspettasse altro che lo scioglimento del consiglio comunale per rifilare nuovamente la “condotta”. La questione sarebbe stata tirata fuori per una lettera che Aqp ha inviato al Comune di Manduria per ottenere “l’autorizzazione alla manomissione dei sedimi stradali comunali” in quanto il progetto del depuratore consortile richiede la realizzazione di una condotta dei reflui dal depuratore esistente a Manduria al nuovo depuratore consortile “in via di realizzazione in località Specchiarica”. Questa lettera contiene la parola “sottomarina” nell’oggetto: “Impianto di depurazione e collettori di adduzione e scarico a servizio degli abitanti di Sava, Manduria e delle Marine di Manduria (TA) e realizzazione della condotta sottomarina – Lavori di realizzazione di condotte fognarie lungo strade comunali. Richiesta di autorizzazione alla manomissione del suolo pubblico”. E’ leggendo il resto della lettera che si capisce che è un mero refuso… la condotta che si deve realizzare e che era prevista, è la tubatura tra il vecchio e il nuovo depuratore, per questo AQP chiede di essere autorizzata a fare i lavori previsti sul percorso stradale da Manduria a Specchiarica, non c’è mare lungo tale percorso.
E naturalmente questa è stata l’occasione per lanciare accuse all’avversario di turno.
Chiamato in causa dall’avv. Gianluigi De Donno, ex vicesindaco di Manduria, il consigliere regionale di Alternativa Popolare, Luigi Morgante replica.
“Ringrazio l’avv. Gianluigi De Donno, ex vicesindaco di Manduria, per l’inserimento nella ‘black list’ dei responsabili del fallimento della politica locale in merito al progetto del depuratore consortile senza condotta sottomarina e scarico a mare, lista stilata dal presidente dell’Associazione Forense Messapica, il suo collega Antonio Casto e per lui incompleta. Ammetto di aver creduto in una battaglia sacrosanta e di essermi fatto interprete e portavoce delle esigenze di una comunità intera, di aver portato, alla prima esperienza, il nuovo governo regionale, non solo ad affrontare una vicenda che la precedente amministrazione regionale aveva archiviato, ma anche ad aver contribuito in maniera determinante (grazie all’apertura e all’attenzione mostrata dal presidente Emiliano) all’accoglimento delle tesi e argomentazioni a sostegno della fattibilità di un progetto alternativo, rispetto a quello iniziale che prevedeva la condotta sottomarina e lo scarico a mare, di riuso integrale delle acque depurate ai sensi del D.Lgs. 185/2003 i cui valori limite dei parametri chimici e batteriologici sono equiparabili alle acque potabili. Ebbene sì, sono responsabile di aver organizzato un’attività di confronto continuo tra Regione ed i Comuni interessati, attività che ha prodotto un documento firmato con ben tre possibili opzioni localizzative del sistema depurativo.” Morgante dunque spiega la questione: “Nel merito di quanto espresso dall’Avv. De Donno, si evidenzia che la condotta di conferimento dei reflui dal vecchio depuratore, situato in prossimità del centro urbano, al nuovo depuratore, previsto in località Urmo Belsito, nulla ha a che vedere con la condotta sottomarina deputato agli scarichi emergenziali.
Il Progetto depositato è relativo alla realizzazione del solo depuratore e delle prementi di conferimento e condotta di scarico; con la modifica del Piano Tutela delle Acque adottata dalla Giunta Regionale con Deliberazione n. 1150  dell’undici luglio 2017, si è modificato il recapito finale e le relative modalità di scarico. Attualmente si è quindi in attesa di ricevere il Progetto definitivo di “variante” che prevederà, appunto, l’eliminazione della condotta sottomarina e la realizzazione dei sistemi plurimi di raccolta, riuso e distribuzione dei reflui depurarti. Seguirà specifico provvedimento autorizzativo di VIA e di approvazione della variante, e, solo allora, i documenti in questione potranno essere rettificati nell’oggetto ed in ogni parte tecnologico-costruttiva.
L’avv. Gianluigi De Donno, probabilmente, non ha tutti gli elementi di conoscenza delle procedure amministrative in essere e delle modalità di attuazione di questo specifico intervento che si caratterizza quale progetto innovativo e tecnicamente “complesso” e quindi, sono certo, si auto assolverà per quanto fatto e soprattutto per quanto non fatto nell’esercizio del proprio mandato. Ma forse i cittadini non saranno così indulgenti, se adeguatamente informati e partecipi.”
“Sono fermamente convinto, infine, di voler continuare a perseguire con fiducia, entusiasmo, passione il percorso intrapreso che veda finalmente un depuratore efficiente che possa portare benefici al territorio e completare il segmento infrastrutturale di acqua e fogna a Manduria e soprattutto nelle marine.
Questo significa per me svolgere il mandato politico conferitomi, – conclude il consigliere Morgante – sempre nell’interesse pubblico e a servizio delle comunità. Mi rendo conto, invece, che la campagna elettorale per il rinnovo dell’amministrazione comunale è di fatto già iniziata e sembra essere stata impostata sulla corsa a liberarsi del ricordo di quanto non si è riusciti a concludere, con evidenti responsabilità politiche.”