Depuratore: per Manduria Adesso lo studio di fattibilità è sbagliato e rischioso

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L’associazione politico culturale Manduria Adesso torna a fare delle considerazioni sullo studio di fattibilità relativo alla realizzazione del depuratore consortile Manduria – Sava, all’indomani del rinvio dell’approvazione del provvedimento da parte del Consiglio Comunale di Manduria. Oltre alle critiche già riportate in una precedente nota, condivise anche dai “Verdi” di Manduria e ulteriori critiche riguardo all’ubicazione del depuratore mosse anche dai cittadini di Avetrana, Manduria Adesso analizza tecnicamente quanto riportato nella studio di fattibilità che – afferma – “prende il via da
presupposti che non corrispondono alla realtà.
“Infatti, al punto 2 della relazione “Inquadramento
Territoriale” si dichiara che i primi, ossia i più vicini, insediamenti abitativi, sia dal buffer 1 sia dal buffer 2, si trovano ad una distanza di circa chilometri uno e duecento metri. Questa distanza è stata probabilmente
misurata servendosi della cartografia contenuta nella relazione, ossia una corografia IGM e una ortofoto,
entrambe in scala ridotta, dove non si possono vedere le abitazioni esistenti. Invece, se i redattori avessero
riportato i buffer su una più idonea cartografia, si sarebbero immediatamente accorti che la distanza del
buffer 1 dagli insediamenti più vicini è inferiore a 500 metri e che il buffer 2 , oltre a configgere
direttamente con un edificio situato sul fondo e al centro dell’avvallamento denominato “Fontana di Specchiarica”, si trova a poco più di cento metri sia dall’insediamento abitativo ad est sia da quello ad ovest, poiché la larghezza dell’intero avvallamento è inferiore a duecentocinquanta metri.
Nella relazione è riportato anche lo stralcio della carta del Corine Land Cover che basa su immagini satellitari del 2006, ma la sua elaborazione in scala ridotta non consente di apprezzare la presenza di insediamenti e altrettanto dicasi per la sua sovrapposizione effettuata con la zonizzazione del vigente Piano Regolatore Generale riportata su mappa I.G.M. in scala 1:25.000 che data agli anni ’60 dello scorso secolo.
In base alla suddetta rappresentazione – prosegue nella nota Manduria Adesso – i redattori hanno stabilito di utilizzare le acque per usi secondari (antincendio, lavaggio strade), ma anche per l’irrigazione dei campi stoccandone una parte all’impianto del Conzorzio di Bonifica dell’Arneo ubicato a sud del “Bosco Rosamarina” e, inoltre, di avviare la parte eccedente ai bacini di filtrazione. Per la realizzazione di questi ultimi hanno fatto riferimento alla relazione geologica secondo la quale è presente un “Franco di sicurezza”, ossia uno strato di sottosuolo di almeno 30 metri sul livello di massima escursione della falda acquifera profonda a garanzia della qualità della falda sotterranea, in osservanza delle indicazioni della Regione Puglia contenute nella nota 2601/2016. Ciò è appena vero per il bacino di filtrazione a farsi nei terreni di masseria Marina ma non altrettanto per quello emergenziale a farsi nel canale naturale di Specchiarica.
Riguardo alla quantità d’acqua da smaltire per filtrazione, da una stima della portata da 10.000 mc/d, previsti dal sistema in uno scenario di lungo periodo, si giunge, al netto delle portate destinate alle diverse forme di riutilizzo, a meno di 5.000 mc/d. In base a questa eventuale circostanza, si prevede di scaricare sul
suolo dato che una portata inferiore a cinquemila metri cubi al giorno rientra tra i limiti previsti dal D.Lgs.
152/2006, poiché la distanza dal più vicino corpo idrico superficiale dichiarata dai redattori è maggiore di
km. 2,5. Questa condizione non è del tutto vera in quanto la distanza utile allo scarico complementare nel
più vicino corpo idrico superficiale non può, secondo noi, misurarsi seguendo il percorso della condotta per
raggiungere il mare nell’area del fiume “Borraco” (km. 3,6) né tanto meno quella dell’altra condotta per la fontana di Specchiarica (km. 7), ma deve farsi riferimento a quella che intercorre direttamente tra il bacino di filtrazione, a farsi in contrada Marina, e il mare posto a sud ad una distanza di poco più di due chilometri e comunque inferiore a km. 2,5.
Manduria Adesso segnala, inoltre, che lungo la linea di deflusso dal bacino di filtrazione (buffer 1) al mare si interpone il Canalone dello Iazzo della Marina. “Questo, già nelle condizioni attuali rappresenta, in caso di piogge intense e perduranti, un rischio per la popolazione in quanto nel suo alveo si riversano le acque provenienti dal costone della Murgia litoranea (contrada Demani). Dal Canalone, poi le acque defluiscono sulla litoranea e si incanalano lungo le strade a sud e, poiché le dune ne ostacolano il riversamento in mare, allagano le case che, per fortuna, sono quasi tutte abitate soltanto d’estate.
Quanto detto riguardo al costone murgese e al Canalone dello Iazzo della marina è stato già opportunamente segnalato e recepito nel Piano Paesaggistico Territoriale Regionale (PPTR) che ha posto un nuovo vincolo idrogeologico che dovrà essere oggetto di adeguamento nel conseguente Piano Urbanistico generale (P.U.G.). Tale rischio risulterebbe aggravato dalla realizzazione del nuovo bacino nell’eventualità, che noi speriamo sia il più remota possibile, che le acque, tracimando a seguito di piogge alluvionali, vadano inevitabilmente ad aggiungersi a quelle che già si riversano nel Canalone.
Queste ulteriori osservazioni sono espresse al solo scopo di fornire elementi utili per più approfondite analisi finalizzate alla risoluzione definitiva del problema, poiché noi di Manduria Adesso riteniamo sia indispensabile attenersi al rispetto delle vigenti norme e a tal fine, dunque, spostare il depuratore verso nord e, adottando le soluzioni scelte dai redattori dello studio di fattibilità circa il sistema di riutilizzo e smaltimento delle acque, allocare l’ultimo bacino di filtrazione ad una distanza, misurata direttamente dal mare, maggiore di Km. 2,5.

Intanto a Manduria sette consiglieri di maggioranza, senza ricevere ancora alcun chiarimento hanno chiesto una nuova seduta del Consiglio Comunale per approvare la delibera sul depuratore.

Ad Avetrana, invece, alle 18.00 in Piazza Giovanni XXIII ci sarà una manifestazione dell’Amministrazione Comunale che informerà i cittadini in merito agli ultimi sviluppi del depuratore consortile.

progetto depuratore