Depuratore: lo scarico ad Avetrana, opposizione chiede di essere informata sulla proposta

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I consiglieri comunali di Avetrana Lucia Vacca, Luigi Conte e Rosaria Petracca, sono nuovamente a chiedere delucidazioni e coinvolgimento della popolazione in merito a decisioni che compromettono (o potrebbero compromettere) la salubrità ambientale e la valorizzazione del territorio.

Il riferimento degli esponenti della minoranza avetranese è all’ultima soluzione allo scarico emergenziale del depuratore consortile Manduria – Sava proposta “in gran segreto” dalle Amministrazioni di Avetrana e Manduria.
L’amministrazione comunale di Avetrana, – affermano in una nota – senza informazione alcuna alla cittadinanza e ai comitati che da sempre sostengono la lotta per la delocalizzazione del depuratore consortile, decide in merito alla proposta di far defluire lo scarico emergenziale del depuratore consortile Manduria Sava (e successivamente marine) nel depuratore di Avetrana.
La proposta del Comune di Avetrana – spiegano ancora – cita testualmente: “i reflui d’emergenza vengono pompati nel collettore esistente Urmo – depuratore di Avetrana …….. qui trattati”. Quindi:
 col termine reflui si intende tutto ciò che non è depurato dal depuratore consortile.
 Qualora si presentasse una emergenza (che non è solo climatica ma anche di funzionamento) i reflui non depurati confluirebbero nel depuratore di Avetrana che depurerà anche per gli scarichi di Manduria e Sava.
 Se ci fosse una emergenza vera e anche il depuratore di Avetrana fosse in stallo il tutto
finirebbe nel canale di San Martino.
 
Ma la minoranza esprime anche preoccupazione per l’idea di far passare l’emergenziale dal depuratore di Avetrana:
Ricordiamo inoltre ai nostri esperti amministratori che il nostro depuratore è concepito per 10.000 utenti.
 
I consiglieri chiedono chiarezza in merito:
 al reale funzionamento del depuratore di Avetrana e alla sua portata;
 al vantaggio che la popolazione di Avetrana avrebbe dall’accoglimento della proposta;
 a quali privati si riferisce la proposta, nel passaggio in cui permette l’uso delle acque
depurate e a quale costo;
 la reale destinazione della zona “grotte di San Martino” anticamente rivalutate come
possibile sito archeologico e percorso naturalistico;
 
Solo dopo la nostra pubblica sollecitazione sui social – concludono Vacca, Conte e Petracca,  il vice sindaco Scarciglia ha sentito il dovere di informare la cittadinanza sulla proposta. Il silenzio (la proposta ricordiamo è di maggio 2020) dell’amministrazione comunale, la sua concomitanza con le elezioni regionali e la sua probabile impraticabilità tecnica sollevano non pochi dubbi.