Depuratore. La replica del vice sindaco Alessandro Scarciglia: “invece di unire le forze seminano zizzania”

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Replica del vicesindaco di Avetrana Alessandro Scarciglia alla nota dei consiglieri di opposizione Conte, Petracca e Vacca.

“Mi spiace scrivere ciò che seguirà – afferma Scarciglia – perché io ho sempre lavorato per unire la popolazione nella battaglia contro il costruendo depuratore, convinto che solo uniti si possa vincerla”.
Conte, Petracca e Vacca “in un momento cruciale della battaglia, invece di unire tutte le forze, si prodigano ad assegnare colpe a tizio, caio o sempronio seminando zizzania tra le varie componenti del comitato di protesta, facendo così solo il gioco che vogliono Aqp e Regione Puglia.
Nella nota dei tre consiglieri “sfasciatutto” – prosegue il vicesindaco di Avetrana – si individuano, tra i responsabili di questo scellerato progetto, anche gli amministratori di Avetrana colpevoli di “non aver difeso nei luoghi preposti e con gli atti dovuti gli interessi della comunità”.
Alessandro Scarciglia ricostruisce la vicenda dal principio:
1) il progetto iniziale del depuratore Sava-Manduria venne predisposto agli inizi degli anni 2000 e prevedeva la localizzazione all’interno dell’area dell’attuale depuratore di Manduria e il collettamento dello scarico nella Palude del Conte. (Ad Avetrana vi era l’amministrazione proprio a guida Luigi Conte e Vacca consigliera comunale);
2) Quel progetto non fu inserito tra quelli appaltati nell’anno 2003/2004, non perché qualche amministratore dell’epoca si sia opposto, ma solo perché a quella data non erano ancora state trasferite dal Commissario Delegato Prefetto di Bari al Commissario Delegato Presidente della Regione le somme residue non utilizzate nel precedente appalto;
3) nel 2004 l’ Acquedotto Pugliese predispose un nuovo progetto che prevedeva la costruzione di un nuovo impianto di depurazione a servizio degli abitati di Sava e Manduria e delle Marine di Manduria, ubicato in Iazzo della Specchiarica, con recapito finale in corrispondenza della Palude del Conte;
4) anche in questo caso l’Amministrazione avetranese, a guida Conte (e Vacca consigliera comunale), rimase inerme non interessandosi al problema;
5) Nel dicembre 2004 il Commissario Delegato, su richiesta dei Comuni di Sava e Manduria, contrari allo scarico nella Palude del Conte (loro, non Avetrana!!!), fece in modo che Aqp modificasse il progetto;
6) a novembre 2005 Aqp trasmetteva alla struttura commissariale e all’ ATO Puglia il nuovo studio di fattibilità. Seguì la risposta del Commissario Delegato con la quale richiedeva che lo studio venisse esteso tenendo conto che:
– la Palude del Conte ricade in area sensibile SIC
– non era stata presa in considerazione la localizzazione già individuata dal Comune di Manduria Avis- le marine non erano (e non lo sono tutt’ora!) dotate di fognatura nera
– l’area non risultava attrazzata da rete irrigua tale da poter ipotizzare un uso irriguo delle acque depurate;
7) il 12 dicembre 2005, presso il comune di Manduria, vi fu una riunione tra componenti delle amministrazioni di Manduria e Sava con tecnici di Aqp durante la quale si decise il nuovo sito (l’attuale, adiacente a Urmo Belsito) e lo scarico a mare a mezzo di condotta sottomarina.
8) anche allora l’amministrazione avetranese a guida Conte (e Vacca consigliera comunale) non fece nulla per fermare quelle drastiche decisioni;
9) considerato il totale immobilismo degli amministratori avetranesi, un gruppo di giovani (me compreso) si costituirono nel primo comitato contro la costruzione di quel depuratore, il Comitato MARE NOSTRO, dando inizio alle primissime manifestazioni che poi si susseguiranno anche con la nascita di altri e nuovi comitati;
10) si arriva al 7 aprile 2017 (Amministrazione Minò) e si raggiunge un accordo in Regione per delocalizzare il costruendo depuratore in località “Serpenti” che avrebbe previsto la totale eliminazione degli scarichi in mare;
11) il 10 aprile del 2017 Avetrana va in Consiglio Comunale per approvare l’ipotesi “Serpenti” e la vota all’unanimità. Ma solo perché i consiglieri di opposizione Conte e Petracca, durante la votazione, abbandonano l’aula. Dicevano: “se Manduria accetta ‘Serpenti’ ci devono lasciare Torre Colimena”.

“E’ evidente la scarsa serietà di questi consiglieri. – conclude il vicesindaco di Avetrana – Tutto ciò solo per ribadire che non serve accusare nessuno perché ognuno dovrebbe prima autodenunciarsi e poi, forse, poter parlare.
Se non si rimane uniti nella lotta non potremmo sperare mai di vincere!!!
La STORIA bisogna conoscerla prima di progettare il futuro!”