Depuratore consortile Manduria Sava iniziano i lavori

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I lavori per la realizzazione del depuratore consortile Manduria- Sava inizieranno nei prossimo giorni. Il progetto è sempre quello che prevede lo scarico a mare.
A darne notizia è il sindaco di Sava avv. Dario Iaia che interviene nel dibattito sempre molto vivace sull’argomento.
” Negli ultimi mesi si sono succedute numerose riunioni, presso l’assessorato regionale ai lavori pubblici, finalizzate a cercare di raggiungere un accordo tra i comuni, la Regione e l’Acquedotto Pugliese in merito alla realizzazione del depuratore consortile Sava Manduria ed, in particolare, alla condotta sottomarina . Ebbene, nonostante la buona volontà da parte dell’assessore Giannini, qualche giorno addietro, il 9 gennaio, questi incontri si sono conclusi con un nulla di fatto, non essendoci le condizioni per il raggiungimento di un accordo tra le parti. “Di questo siamo dispiaciuti- afferma Iaia – perché le scelte condivise sono sempre le migliori. Tuttavia, non si può pretendere che le opere, soprattutto quelle di primaria importanza , come il depuratore, rimangano bloccate, senza termine, in attesa che si raggiunga l’accordo. Nel caso in cui ciò non sia possibile, allora chi ha ruoli di responsabilità è chiamato a decidere ed a risolvere i problemi.” continua Iaia “In questi mesi, abbiamo preso atto del fatto che diverse proposte alternative sono state avanzate, soprattutto rispetto alla realizzazione della condotta sottomarina, ma anche della circostanza che tutte siano state bocciate sia dal punto di vista tecnico che normativo. Per questa ragione, oggi, noi chiediamo con forza che i lavori prendano il via in tempi rapidissimi perché i cittadini di Sava e del nostro territorio non possono continuare a vivere in un luogo privo di sistema fognario. Tutto ciò mi pare francamente assurdo. E questo problema non riguarda solo Sava, ma anche parte di Manduria e le marine che sono completamente prive di servizio di depurazione. A ciò si aggiunga che lo stesso depuratore di Manduria , attualmente, sversa in falda senza rispettare neanche i parametri della tabella 1), così come ci dicono i dati ARPA. Questa la situazione attuale. Ed allora, a fronte di questo stato di emergenza ambientale, con numerosissimi sversamenti nella falda sotterranea, cosa dovremmo fare ? Continuare a dire no alla condotta sottomarina, quindi alla realizzazione dell’opera, solo ed esclusivamente per ragioni ideologiche o politiche o cercare di risolvere il problema? Sava ha all’unanimità chiarito come non sia, a prescindere, per la condotta sottomarina e che è favorevole a qualsiasi altro tipo di scarico, purché realizzabile. Purtroppo, per ragioni tecniche e normative, è oramai chiaro come la condotta sia imprescindibile, per cui non possiamo continuare ad attardarci con battaglie ideologiche e politiche che non porteranno da nessuna parte. Peraltro, guardiamo altre realtà, più importanti della nostra, come Polignano a Mare, dove il turismo esiste veramente e non ci sono problemi di inquinamento del mare, pur essendoci una condotta sottomarina. Il rischio concreto allora che noi corriamo è quello di perdere le risorse e di non vedere realizzato più nulla. Allora, rendiamoci conto che la battaglia ha condotto ad aumentare in maniera esponenziale il livello di depurazione delle acque, oggi previsto secondo il D.M. 185, quindi per il riuso in agricoltura. In più è stato previsto un organismo di controllo della condotta composto dai rappresentati dei tre comuni interessati (Sava, Manduria ed Avetrana) che deciderà se e quando aprire le paratie per lo scarico delle acque nel caso in cui l’agricoltura non ne abbia bisogno. Ritengo che siano dei grandi risultati. Certo non tutti possiamo essere d’accordo o soddisfatti al cento per cento,- conclude il Sindaco Iaia – ma occorre andare avanti per non continuare ad inquinare la falda sotterranea ed il nostro territorio . e che ora occorra andare avanti”.
condottesotto