Depuratore Consortile. GEA: “Un video marker, foto di rito…e tanta ipocrisia”

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La “svolta” degli ultimi giorni sulla vicenda del depuratore consortile suscita reazioni tra i cittadini di Manduria che, dopo aver combattuto per anni un’opera ritenuta tutt’altro che utile per l’ambiente perché vicina al mare, non riescono davvero a comprendere

come il Comune di Manduria possa mettere in atto quello è stato definito “un gioco di squadra” proprio con AQP che ha l’obiettivo solo di avviare quanto prima l’impianto lasciando ai posteri eventuali criticità.

Una tra le forze politiche che continua a battersi per far comprendere cosa sta accadendo è il Gruppo Gea che recentemente, proprio per divergenze di vedute sulle questioni ambientali tra cui il depuratore, è passato dalla maggioranza all’opposizione. Questo il commento integrale:

Ci ritroviamo a dover ancora riflettere e commentare sul depuratore.
Sono passati 15 gg. dall’ultimo consiglio comunale e abbiamo dovuto assistere dapprima ad un video circolato negli ambienti di maggioranza e non ultimo ad un incontro tra alcuni amministratori manduriani e i vertici di AQP.
Il video certamente discreto dal punto di vista del marketing, sufficiente per essere apprezzato ma non altrettanto per acquistarne il prodotto. Un video intriso di ipocrisia e di tanta disinformazione.
AQP lo ha commissionato inserendo dichiarazioni solo di parte e non poteva essere diversamente. Dichiarazioni “aziendali” attraverso il suo geologo, che nel presentare il parco dell’acqua evita di parlare delle trincee drenanti.
Vende bene anche il sindaco di Gioia del Colle, ma non si mette in evidenza che Gioia del Colle il mare non riesce a vederlo nemmeno con il binocolo.
Sorvoliamo sulla dichiarazione dell’assessore Fusco che riteniamo abbia operato per atto dovuto!
Certamente quelle del sindaco Gregorio Pecoraro sono le più “interessanti”. Alcune già messe in evidenza in precedenti nostri interventi (assenza di scarico a mare, fogna subito alle marine, tabelle normative inesistenti e tanto altro) e sulle quali torneremo, ma poi prova anche a vendere il progetto del parco dell’acqua a chi acqua non ne vuole. Anche il Dott. Crudele di AQP sposta l’attenzione su quanto benefica sarà per il nostro (non il loro!) famoso primitivo tutta l’acqua che in abbondanza riceverà a valle del processo di depurazione!
Peccato però che la nostra agricoltura, fatta di vigneti DOC/DOP/DOCG non può utilizzare l’acqua di irrigazione in quanto lo vieta il disciplinare, salvo che come soccorso. I nostri oliveti secolari sono così ben integrati nel contesto pedoclimatico da non richiedere acqua irrigua, salvo anche qui in caso di soccorso in annate siccitose. Ma l’acqua,
anche a volerla utilizzare ordinariamente in campagna, risulterebbe per ora e per i prossimi cent’anni non alla portata delle aziende agricole in quanto poco probabile sarebbe dotare di rete irrigua, una campagna di 10.000 ettari di superficie agricola, atteso che, le marine e alcune zone di Manduria, non ne risultano servite. Se questo scivolone può essere concesso ad AQP, al Sindaco di Manduria certamente no!
Dulcis in fundo, la dichiarazione del Presidente Regionale di Legambiente che non ha avuto alcuna preoccupazione a sostenere che “la questione depuratore non esiste”, facendo passare la sua necessità al di sopra delle territorialità presenti, delle diverse soluzioni, della necessità di fare la scelta che comporta il minor danno possibile, anche qualora ciò dovesse comportare costi più alti, ma recuperati da un ritorno in termini di benefici sociali, di impatto ambientale, sanitario ed economico. Insomma, come se tutto possa e debba essere considerato secondario rispetto all’obiettivo da raggiungere!
Ancor più scioccante, infine, è la posizione di Legambiente Manduria, “ben rappresentata” per l’occasione della variante anche in consiglio comunale. Posizione ormai irriconoscibile rispetto al periodo delle bellissime iniziative degli anni ’90. Il raggiungimento di obiettivi, come quelli delle aree protette, furono possibili perché allora Legambiente era autonoma, indipendente da qualsiasi amministrazione e figuriamoci da enti come AQP e ARNEO.
Il tempismo con cui, dopo mesi di assordante silenzio, “per puro caso”, durante i lavori del consiglio comunale del 22 u.s., Legambiente diffonde un comunicato, che “per puro caso” arriva nelle mani di un consigliere di maggioranza, la dice lunga sulla farsa cui stiamo assistendo nella conduzione di questa macchina amministrativa.
Oggi Legambiente Manduria è scomparsa dalla scena della politica ambientale locale. Ne sono la dimostrazione, la palese conflittualità tra la posizione di oggi e quella rilasciata, insieme a Legambiente Maruggio ieri: “…un buon progetto non è certo il progetto alternativo proposto da AQP che prevede le famigerate trincee drenanti che tanti
problemi hanno dato in varie zone della Puglia e del Salento; infatti anche la scienza ha oramai evidenziato tutti i limiti delle trincee drenanti, soggette a continue sostituzioni e che finiscono col diventare dei veri e propri incubatori batterici”, ma anche la conflittualità tra autonomia associativa e politico amministrativa attraverso la candidatura del Presidente di Legambiente Manduria alle amministrative di un Comune coinvolto indirettamente anche con le scelte sulle trincee drenanti.
È arrivato così il fischio di fine partita, di quello che AQP ha chiamato fieramente “gioco di squadra tra AQP e Comune di Manduria”, a dimostrazione di una vittoria ottenuta. Peccato che a perdere, sia stata la nostra città, sotto gli occhi compiaciuti del Sindaco, dell’Assessore al ramo e del consigliere Scialpi.
Concludiamo, ricordando, non solo a lui ma anche agli altri ex colleghi di Gruppo, che assumere oggi posizioni diametralmente opposte a quelle avute fino a qualche mese fa, arrivando persino alla stretta di mano con AQP da parte del leader ignifilo di tale gruppo di fuoriusciti, è prova solo di appiattimento e di totale incapacità di discernimento. La
coerenza richiede coraggio, la coerenza è un valore, e nella vita è fondamentale.