Depuratore consortile. De Bartholomaeis “Ritorno al passato…possiamo stare tranquilli?”

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In un precedente articolo in base alla documentazione che avevamo a disposizione lanciavamo la notizia del ritorno da parte della Regione Puglia allo scarico emergenziale con condotta sottomarina per via della revoca in autotutela

della determinazione n.251 del 15.10.2019 recante archiviazione del “procedimento per l’emissione del Provvedimento Autorizzatorio Unico Regionale relativamente” al “Progetto di fattibilità tecnica ed economica per il riutilizzo dei reflui trattati dal nuovo depuratore consortile di Sava e Manduria (TA) e relativi scarichi complementari.

Se non si tratta proprio di condotta sottomarina si tratta comunque di un ritorno al passato rispetto alle promesse di salvare il mare in quanto con l’atto di revoca torna in vigore lo scarico su solco naturale sfociato in battigia che secondo alcuni esperti è anche peggio.

A dare un contributo alla ricostruzione dell’intrica vicenda aggiornata agli ultimi sviluppi è la Prof.ssa Cecilia De Bartholomaeis che ha seguito in tutti questi anni i vari passaggi ed ha avuto sempre una posizione obiettiva lanciando soluzioni alternative e rimanendo ferma sulle criticità delle proposte:

“Ha fatto rumore presso la cittadinanza avetranese la proposta congiunta degli amministratori dei Comuni di Manduria e Avetrana, di utilizzare come scarico emergenziale del depuratore consortile di Manduria e Sava quello di Avetrana, con relative trincee drenanti. Molto minore attenzione sembra al contrario aver suscitato presso i Manduriani, che forse non lo ritengono un problema, sbagliando.

Infatti, nella realizzazione degli scarichi ( il depuratore è ormai dotato di tutte le autorizzazioni) Aqp prevede di procedere per stralci funzionali :in questo modo sono formulati tutti i progetti sin qui sottoposti a procedura di VIA, compreso l’ultimo, identificato come ID VIA 412. In esso, presentato ad aprile 2019, è comparso per la prima volta come recapito finale il Bacino di Torre Columena, ma come facente parte del secondo stralcio funzionale. Qual è invece il recapito finale previsto per il primo stralcio? Lo leggiamo negli elaborati del progetto, lo leggiamo nel parere del Servizio Risorse Idriche del 25/11/2018,a cui i progettisti di Aqp fanno continuamente riferimento, lo leggiamo nella recente determina della Dirigente dell’ufficio VIA: scarico in solco naturale sfociate in battigia +riuso (località Specchiarica). È questa la soluzione indicata dal PTA in vigore, come modificato dalla delibera di Giunta Regionale n. 1150 del luglio 2017, che è stata riportata anche nel nuovo PTA, adottato dalla Giunta Regionale in data 16/07/2019 e in corso di approvazione.
Lo scarico in battigia, unitamente ai buffer 1 e 2, fu il risultato di una lunga trattativa tra i vari soggetti interessati (bel risultato verrebbe da dire), mirante a scongiurare la condotta sottomarina. In seguito, dinanzi alle proteste dei cittadini di Manduria e di Avetrana, si pensò di superare questa soluzione, realizzando delle trincee drenanti all’interno dell’area di pertinenza del depuratore: ipotesi bocciata dalle Risorse Idriche, che richiamarono (e richiamano sempre) il D. Lgs 152, laddove prevede, per quel depuratore, così dimensionato e lì collocato, lo scarico finale/emergenziale in “corpo idrico superficiale”.

Da qui nuova destinazione: il Bacino di Torre Colimena (ID VIA 412). Il resto è cronaca recente: lo scarico necessita di deroga al PPTR in quanto interessa aree protette; la documentazione presentata è considerata non adeguata dal Comitato Via e pertanto la richiesta viene archiviata; Aqp ricorre al Tar ; l’ufficio VIA rivede le sue posizioni e annulla la delibera di archiviazione. Si torna da capo.

La posizione di AQP, giova ripeterlo, è la seguente: il progetto prevede 3 stralci funzionali, lo scarico in bacino attiene al secondo, se la documentazione non è adeguata la legge prevede che si possa integrare nel corso del procedimento, intanto siamo a posto col primo stralcio, per il quale ci atteniamo a quanto prescrive il PTA e ci viene raccomandato dalle Risorse Idriche: scarico su solco naturale sfociate in battigia.
Se i cittadini di Avetrana possono tranquillizzarsi rispetto all’utilizzo del loro depuratore, perché la proposta è semplicemente assurda, –
conclude De Bartholomaeis – per il resto possiamo stare tutti tranquilli?

Foto RTM SRL