Depuratore: il comitato “Donne e Mamme di Avetrana” sollecita atti. Domenica manifestazione.

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La richiesta di accesso agli atti era già stata formulata lo scorso 18 Giugno 2017. Ora il Comitato spontaneo “Donne e Mamme di Avetrana & Co.”, fortemente deciso a richiedere la delocalizzazione del depuratore consortile Manduria – Sava che si sta costruendo nei pressi dell’Urmo, ha inviato un sollecito tramite pec al Sindaco di Manduria, all’Ing. Emanuele Orlando dell’Ufficio Tecnico Comunale e al Comando di Polizia Municipale di Manduria. “Dagli organi di informazione si è appreso, – si legge nella missiva – che alla data di inizio dei lavori, presso gli Enti comunali non era presente alcuna documentazione con ogni conseguenza in termini di eventuale omessa vigilanza sullo svolgimento della cantierizzazione”. Ora però avendo appreso della consegna della documentazione all’UTC di Manduria, il comitato sollecita la consegna e la possibilità di estrarre copia dei documenti afferenti la cantierizzazione.
“Fermamente convinte e convinti che il mare possa essere salvato solo delocalizzando il depuratore, non accetteremo – prosegue una nota – che venga realizzata una condotta in mare seppur essa emergenziale e nessuna vasca di contenimento a ridosso dalla costa. La salvaguardia dell’ambiente è una cosa seria e non il risultato di una brutta mediazione e di un ricatto”.

La modifica del Piano di tutela delle acque da parte della Regione Puglia, quindi, non convince, anzi questo ultimo atto viene visto chiaramente come volontà a lasciare il depuratore al sito in contrada Scalella a ridosso dell’Urmo nonostante la protesta di migliaia di persone che chiedono che il depuratore sia costruito lontano dalle coste. A tal fine per domenica prossima è stata organizzata una nuova manifestazione: il raduno è fissato per le ore 17.00 presso il Bar Dalì di Specchiarica Quota 13. Un corteo si sposterà verso il cantiere del depuratore. Sarà ancora una volta una manifestazione pacifica.

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