Depuratore: AQP riaccende i motori alle ruspe

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Il tempo delle proroghe per la realizzazione del depuratore consortile Manduria Sava sembra sia davvero finito, almeno per AQP che, già dal prossimo martedì 3 Novembre, intende avviare i lavori. L’annuncio è contenuto in una nota ufficiale che l’Acquedotto Pugliese ha inviato al Prefetto e al Questore di Taranto e al Presidente della Regione Puglia, Michele Emiliano.
Il progetto in attuazione, sia chiaro, prevede la realizzazione, nel tratto di Specchiarica, di una condotta sottomarina che andrà a scaricare a mare i reflui (in tabella 2) praticamente “frullati”.
Nel documento l’AQP scrive “Si fa seguito alla verbalizzazione di sospensione delle attività costruttive oggetto di consegna frazionata intervenuta in data 9 aprile corrente anno, per comunicare che, a seguito dell’attività di verifica tecnico-scientifica eseguita dall’Istituto IRSA CNR, in ordine alla gestione finale dei fatti trattati nell’impianto depurativo di Manduria, si è dato corso alla formalizzazione di un ulteriore differimento della sospensione delle attività costruttive con programmata ripresa fissata a far data dal 3 novembre 2015».
A “rompere gli indugi” per l’avvio dei lavori è stato il parere espresso dagli studiosi del Cnr che, pur aprendo ad una soluzione mista integrata tra scarico in falda e l’impiego in agricoltura per un riutilizzo dei reflui quasi totale, non esclude la condotta per gli scarichi emergenziali in quanto non ha altre soluzioni e dati sui quali basarsi.
Che reazione produrrà questa comunicazione nella comunità che per anni si è battuta per contrastare la realizzazione dello scarico a mare? Difficile dirlo. Soprattutto perché, grazie alle promesse del Governatore Michele Emiliano che intendeva assecondare la volontà dei cittadini il clima si era molto rasserenato, anche se mai i cittadini di questo territorio si sono rassegnati all’idea di subìre un’opera che ritiene più dannosa che vantaggiosa. Il primo a intervenire sull’argomento è stato il consigliere regionale Luigi Morgante che ha postato un commento su Facebook definendo la nota di AQP “una provocazione”. Ma Morgante si sarebbe già attivato:
«Ho sollecitato insieme al collega Mazzarano il presidente Emiliano ad intervenire», scrive Morgante aggiungendo di avere avuto rassicurazioni da Emiliano, «attraverso il suo capo di gabinetto Stefanazzi che oggi sarebbe intervenuto per un rinvio dei lavori in attesa di concrete soluzioni alternative allo scarico a mare».