Depuratore: AQP passa alle maniere “forti”

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La notizia è arrivata, inaspettata, come un secchio di acqua ghiacciata in una giornata torrida ed in breve tempo si è diffusa rapidamente in rete lasciando di stucco quanti credevano ormai in un esito positivo della vicenda. Invece sarà molto più dura. Almeno così sembra dopo l’ultima “novità”. L’Acquedotto Pugliese ha inviato una lettera al Prefetto di Taranto e per conoscenza a tutte le parti interessate compreso Comune di Manduria (anche se stranamente le informazioni ai cittadini, su questa vicenda, giungono sempre dal Comune di Avetrana) In sostanza l’Ente lamenta difficoltà nell’avvio dei lavori e chiede l’intervento delle forze dell’ordine. Nella missiva firmata dal presidente Nicola Costantino AQP non recede di un passo dal suo intento, anzi, pur di completare l’opera così come progettata, comprensiva di condotta sottomarina, chiede aiuto al massimo rappresentate del governo a livello provinciale, il Prefetto, affinché si adottino idonee misure che consentano il concreto inizio dei lavori di realizzazione del depuratore in condizioni di sicurezza sia per le persone ed i mezzi dell’impresa appaltatrice che per i dipendenti di Acquedotto Pugliese, evitando qualunque causa di ritardo, rallentamento o sospensione.
Una lettera che chiarisce, dunque, le vere intenzioni dell’Acquedotto Pugliese. E pensare che meno di dieci giorni fa l’arrivo delle ruspe era stato respinto dal sindaco di Manduria insieme al Consigliere Regionale di Manduria Luigi Morgante. Si intuiva chiaramente che era solo un rinvio ma rassicurazioni erano giunte anche dal Presidente della Regione Puglia Michele Emiliano che aveva diffuso una nota ufficiale in cui affermava di aver incontrato proprio il firmatario di questa missiva, il presidente di AQP Nicola Costantino a cui aveva fatto presente la volontà del cambio di indirizzo delle politiche regionali in materia di gestione dei reflui, soprattutto per quanto concerne lo sversamento a mare. Cosa è accaduto in questi dieci giorni? Ma soprattutto cosa accadrà nei prossimi giorni? La realizzazione di un impianto di depurazione non è come il taglio degli alberi di ulivo che, è stato drammaticamente imposto con un massiccio spiegamento di forze dell’ordine che hanno presidiato per qualche ora la zona interessata dall’eradicazione… ci vorranno mesi per completare l’ opera. Allora che tipo di intervento richiede l’AQP? Sarebbe più saggio accontentare la popolazione che richiede una variante al progetto ed ha prospettato soluzioni alternative più convenienti rispetto al costo della condotta sottomarina. Intanto come risponderà a questa lettera il Comune di Manduria per difendere il proprio territorio? E soprattutto Emiliano, che ha dato tante garanzie, è al corrente che la situazione sta per precipitare?