Da Fratelli d’Italia vicinanza e solidarietà ai dipendenti ex Ilva di Taranto

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“Da anni sono costretti a sopportare una situazione di precarietà e di instabilità che avrebbe fiaccato anche i più forti”. I dipendenti ex-Ilva, in questo ennesimo momento di difficoltà,

ricevono vicinanza e solidarietà dai coordinatori provinciali di Taranto di FDI Dario Iaia e Giandomenico Pilolli.

“Fratelli d’Italia, oggi ancora più di ieri, – si legge in una nota – è accanto a queste persone ed alle loro famiglie ed è assieme a loro in questa battaglia infinita che non deve essere di retroguardia, ma deve necessariamente guardare in prospettiva e soprattutto sperare in serie scelte future. Occorre che finalmente si dia una risposta certa a questi lavoratori. Basta con le ambiguità ed i tatticismi. Il governo deve muoversi in maniera perentoria per far scoprire le carte definitivamente al gruppo franco indiano di ArcelorMittal. Questa multinazionale, come le altre, non possono pensare di poter venire in Italia e dettare le regole del gioco . Alcuni comportamenti da parte di questo gruppo sono inaccettabili ed i lavoratori, assieme alle loro organizzazioni sindacali, hanno avuto sin troppa pazienza. Lasciare fuori i lavoratori dallo stabilimento senza avvisarli, privarli anche delle cose più semplici all’interno della fabbrica sono solo degli esempi di comportamenti irriguardosi che non possono essere tollerati ulteriormente”.

“Riteniamo – affermano ancora Iaia e Pilolli – che si sia giunti al capolinea in questa vicenda e che pertanto il premier Conte ed il ministro Patuanelli, dopo aver fatto passerella, non possano continuare a dire di non avere soluzioni ma debbano avere il coraggio di affrontare una volta per tutte questa situazione che sta per diventare drammatica. Occorre dare risposte certe ai lavoratori ed alle loro famiglie.  Si deve cioè aprire immediatamente un tavolo AM e nel contempo con i rappresentanti dei lavoratori e con le istituzioni locali chiarire quale è il futuro dello stabilimento e se non ci sono le condizioni o la volontà da parte della multinazionale franco indiana di proseguire, come pare, deve essere pubblicato un nuovo bando in tempi rapidi per garantire il ricambio alla guida dello stabilimento. Fermo restando, che devono essere applicate tutte le penali previste dal contratto nei confronti del gruppo che va via. Non ignoriamo, tuttavia, che alcune scelte fatte dal governo e dalla sua maggioranza parlamentare (vedi eliminazione dello scudo penale) possano rappresentare un problema in questo senso”.

” Una cosa è certa: – concludono i coordinatori provinciali di FDA – non si può accettare che  il futuro dello stabilimento tarantino sia rappresentato solo e soltanto da aumento della cassa integrazione, senza investimenti in tecnologia e per l’ambiente e restano inaccettabili comportamenti come quello del Presidente Emiliano che affianco all’ ad dell’Arcelor Mittal dichiarava di sentirsi a casa. Questo non è accettabile”.