Crollo nella scuola di Ostuni: sette indagati

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Sono sette le persone che risultano indagate per il crollo di una parte degli intonaci dal soffitto di un’aula scolastica dell’Istituto “E. Pessina” di Ostuni, avvenuto il 13 aprile 2015.
Un avviso di garanzia è stato notificato dai militari della Guardia di Finanza della Compagnia di Ostuni al dirigente dell’ufficio tecnico del comune di Ostuni, l’ingegnere Roberto Melpignano, al direttore dei lavori, Salvatore Molentino, al responsabile del piano sicurezza, l’architetto Stefania Farina, e a quattro imprenditori residenti rispettivamente a Oria, Ceglie Messapica, Ostuni e Grottaglie.
Sono ritenuti responsabili, in concorso, di abuso d’ufficio e turbata libertà del procedimento di scelta del contraente per aver frazionato
artificiosamente gli incarichi professionali e di esecuzione di lavori di consolidamento e messa in sicurezza del plesso scolastico tra il 2009 e il 2015.
Si tratta di interventi di ristrutturazione per oltre 1.800.000 euro, alcuni dei quali (per un importo pari a € 666.193) realizzati tramite affidamenti diretti per la progettazione, coordinamento della sicurezza, direzione dei lavori ed esecuzione degli stessi, senza che fosse indetta alcuna gara ad evidenza pubblica.
Sulla base di quanto appurato dagli inquirenti, gli indagati avrebbero frazionato un unico incarico in due diversi incarichi, in maniera tale da eludere la soglia, pari a 20mila euro, oltre la quale scatta l’obbligo di indire una gara a evidenza pubblica, escludendo la possibilità di procedere con una chiamata diretta.
Ciò ha provocato, tra l’altro, un ingiusto vantaggio ai destinatari degli
incarichi ed un conseguente danno al Comune di Ostuni che ha esborsato
una somma superiore rispetto a quella che avrebbe erogato se fosse stata
eseguita la gara pubblica.

pessina crollo

Sempre per il cedimento del solaio della scuola di Ostuni, che provocò il ferimento di due scolari e di una insegnante, Molentino e Melpignano sono già stati rinviati a giudizio con l’accusa di lesioni personali colpose mentre il terzo imputato, Palmiro Brocca, di Lecce, legale rappresentante della ditta incaricata di eseguire i lavori di intonacatura del plesso scolastico, ha patteggiato una pena pari a 13 mesi, sempre con l’accusa di lesioni personali.