CORONAVIRUS favorisce furti di barbatelle e pali da vigneti. Saccheggiata Terra del Primitivo

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Anche al tempo di Covid – 19 gli agricoltori sono costretti a fare ronde notturne per salvare dalla ‘mani’ della criminalità piante, mezzi agricoli e prodotti.

Blitz notturni delle bande criminali nella terra del Primitivo per saccheggiare le campagne, portando via barbatelle del prestigioso vitigno e pali per spalliere. E’ Coldiretti Puglia a denunciare l’impennata di furti di piante di Primitivo, favorite dalla ridotta circolazione anche nelle aree rurali a causa dell’emergenza Coronavirus.

“Sono atti vili che dimostrano la crudeltà di queste bande criminali che si accaniscono anche in un momento di grave criticità per tutte le aziende agricole a causa della pandemia da Covid. Chiediamo pene severe e per quanto possibile un presidio più a maglie strette nelle aree rurali delle forze dell’ordine, perché i nostri imprenditori non possono essere condannati a vedere sfumare il lavoro di anni in pochi secondi”, è l’affondo di Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

E’ urgente per Coldiretti Puglia l’istituzione di una cabina di regia delle forze dell’ordine, un sistema interforze che affronti in maniera strategica, ferma e dura il problema della criminalità nelle campagne, sempre più in balia della criminalità.

“E’ inaccettabile non poter far nulla per i nostri agricoltori che, anche in questo momento difficile dal punto di vista economico e personale a causa del virus, sono costretti – denuncia Alfonso Cavallo, presidente di Coldiretti Taranto – a rinunciare alla proprie famiglie per presidiare le campagne con ronde diurne e notturne, perché questo è quello che sta accadendo. Il fronte dell’illegalità è sempre più ampio e riguarda la proprietà fondiaria, le infrastrutture di servizio all’attività agricola e, non da ultime, le produzioni agricole ed agroalimentari, piante giovani ma anche ulivi monumentali. I reati contro il patrimonio (furto, abigeato, usura, danneggiamento, pascolo abusivo, estorsione, ecc.) rappresentano la “porta di ingresso principale” della malavita organizzata e spicciola nella vita dell’imprenditore e nella regolare conduzione aziendale”, insiste il presidente Cavallo.