Controllo delle diossine in alimenti e mangimi a Taranto e provincia: dati rassicuranti

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Il Servizio Igiene degli Allevamenti e Produzioni Zootecniche, diretto dal Dott. Ettore Franco, afferente al Dipartimento di Prevenzione dell’ASL Taranto, ha reso pubblici i dati relativi ai controlli su diossine e Policlorobifenili (PCB)

effettuati nel periodo gennaio-ottobre 2020 su campioni di alimenti e mangimi di ambito terrestre prodotti nel raggio di 20 km dall’area industriale di Taranto, con l’esclusione dei molluschi bivalvi e dei prodotti della pesca, monitorati dal Servizio di Igiene degli Alimenti di Origine Animale (dati già pubblicati nel sito istituzionale dell’ASL Taranto), e degli alimenti di origine vegetale, monitorati dal Servizio di Igiene degli Alimenti e della Nutrizione (dati di prossima pubblicazione), afferenti allo stesso Dipartimento e rendicontati in altre tabelle.

Si tratta di controlli che l’ASL effettua regolarmente al fine di scongiurare l’immissione in commercio e il consumo di prodotti non rispondenti ai criteri di sicurezza alimentare stabiliti dalla normativa vigente.

Anche durante tutto il periodo interessato dalla pandemia da Covid-19 l’attività di controllo è andata avanti senza interruzioni, perché la Regione Puglia ha ritenuto i controlli ufficiali non differibili. In questo modo è stata salvaguardata la sicurezza degli alimenti e mangimi prodotti in provincia di Taranto.

Tutti i controlli si sono svolti nel pieno rispetto delle misure di sicurezza volte a contrastare la diffusione dei contagi: a tutto il personale sono stati forniti i dispositivi di protezione individuale e le attività di prelievo presso le aziende si sono svolte nei modi e nei tempi previsti dalle disposizioni anti-covid.

Nei primi dieci mesi del 2020, dunque, sono pervenuti gli esiti di laboratorio di complessivamente n. 91 prelievi su alimenti e mangimi, e precisamente: n. 58 su latte di massa, n. 1 su prodotti a base di latte, n. 16 su uova di gallina e n. 16 su mangimi (foraggio, fieno, foglie di ulivo).  I prelievi hanno interessato produttori che hanno sede nel comune di Taranto o in uno degli altri 11 comuni della provincia di Taranto interessati dal Piano Straordinario Diossine e PCB alimenti e mangimi.

Su 91 prelievi, soltanto in una circostanza si sono rilevati valori di diossina superiori a quelli consentiti dalla legge. Si tratta di un caso di contaminazione microambientale riguardante un piccolo produttore di uova di gallina i cui prodotti sono risultati contaminati per errata conduzione dell’allevamento, e non per ragioni ascrivibili all’inquinamento ambientale. In questo caso sono state poste in essere tutte le misure preventive con il principio della massima precauzione.

L’allevamento interessato, ricadente nel territorio del comune di Taranto, è di tipo familiare. Nessuna irregolarità, invece, è stata riscontrata negli allevamenti intensivi.

Inoltre, in due casi di produttori di mangimi, con sede, rispettivamente, nei comuni di Taranto e di Statte, sono stati superati i limiti di azione per quanto riguarda le diossine e le PBC diossin-like (cioè simili alla diossina). I limiti di azione sono più bassi dei limiti stabiliti dalla legge: il loro superamento, pertanto, non è una violazione di legge che rende gli alimenti inidonei al consumo per tutela della salute, ma costituisce un “campanello d’allarme” per cui occorre mettere in atto misure adeguate per evitare una presenza eccessiva di sostanze dannose per la salute. In questi casi sono stati avviati gli approfondimenti al fine di individuare le eventuali fonti di contaminazione.

Nel complesso, il trend della contaminazione degli alimenti da diossine e PCB appare in lieve ma progressivo miglioramento rispetto agli ultimi anni.

Il quadro d’insieme che emerge dai dati è rassicurante, come evidenzia anche il Direttore Generale dell’ASL, Stefano Rossi: “Nel quadro del più ampio obiettivo dell’ASL di tutela della sanità pubblica, la garanzia della sicurezza alimentare dei cittadini riveste un ruolo di assoluta centralità. Anche nelle circostanze difficili che viviamo da ormai quasi un anno, dunque, non è possibile immaginare un rallentamento delle attività di controllo ordinariamente svolte dal Dipartimento di Prevenzione, tanto più in un territorio quale quello jonico in cui sono presenti rilevanti rischi ambientali che possono avere effetti allarmanti sulle produzioni agricole e zootecniche, come in effetti è già avvenuto in passato. Il lavoro dei tecnici della prevenzione, svolto con tutte le precauzioni, è da encomiare, soprattutto in questa fase. Mi preme sottolineare il quadro decisamente confortante che emerge dai dati, che è un evidente segnale di come l’attività di controllo ambientale del territorio e le conseguenti azioni di messa in sicurezza stiano dando i frutti sperati. Non bisogna però abbassare la guardia, sia perché, come è noto, le fonti inquinanti persistono nell’area tarantina, e bisogna costantemente tenere sotto controllo i loro effetti, oltre alle loro attività, sia perché, come dimostrano i dati oggi resi noti, possono sempre essere presenti cattive condizioni igienico-sanitarie all’interno delle singole realtà produttive, con possibili ripercussioni sulla sicurezza degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole”.