“Contributo straordinario per non autosufficienti gravissimi Covid-19”. Asl Taranto liquida i primi quattro mesi della proroga 2021

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La ASL Taranto annuncia l’avvenuta liquidazione delle prime quattro mensilità relative alla proroga 2021 del “Contributo Straordinario per non autosufficienti gravissimi Covid-19”, per un totale di 1.720.114,01 euro.

Si tratta del contributo economico straordinario pari a 800 euro mensili, approvato dalla Giunta Regionale per l’anno 2020 in favore delle persone residenti in Puglia, in condizione di gravissima non autosufficienza. Tale contributo, che rappresenta un’importante misura a sostegno delle fasce deboli e delle loro famiglie, è stato prorogato per il periodo gennaio-giugno 2021, con un importo stanziato dalla Regione Puglia per la sola sanità jonica pari a 5.500.800,00 euro.

L’ASL Taranto, nel pieno rispetto delle disposizioni regionali, ha provveduto all’erogazione della somma relativa ai primi quattro mesi, da gennaio ad aprile, del contributo per circa l’80% degli appartenenti alla prima finestra temporale. Nei prossimi giorni le stesse mensilità saranno liquidate anche per i beneficiari appartenenti alla seconda finestra temporale.

L’obiettivo, in linea con quanto disposto dalla Regione Puglia, è quello di chiudere questa prima fase e passare, in tempi brevi, alla lavorazione e liquidazione delle ultime due mensilità riguardanti maggio e giugno 2021, contestualmente all’elaborazione delle istanze dei partecipanti alla seconda finestra, ancora sconosciute alle aziende sanitarie regionali.

“Questo contributo economico è una misura fondamentale per sostenere le persone che soffrono di malattie gravissime e le loro famiglie – dichiarano fonti dirigenziali ASL Taranto – Ancora una volta tutte le strutture aziendali impegnate nella gestione delle domande del contributo Covid-19 hanno lavorato sinergicamente per rispettare i tempi e le disposizioni regionali. Il nostro impegno, in questo senso, denota l’attenzione e la vicinanza che l’Azienda ha nei confronti delle categorie più fragili, confermando la centralità del settore sociosanitario, il cui valore è pari a quello strettamente sanitario, segno evidente del cambiamento in atto all’interno della sanità”.