Coltivavano marijuana con i contributi europei: arrestati insospettabili imprenditori

Condividi

Ufficialmente chiedevano sovvenzioni all’Unione Europea per la coltivazione degli ulivi. In realtà alcuni insospettabili imprenditori agricoli e commercianti tarantini e molfettesi utilizzavano quei fondi per la coltivazione “DOP” della marijuana. E’ quanto hanno scoperto i Carabinieri di

Bari che hanno arrestato cinque persone a Lizzano (TA), a Molfetta (BA) e a Terlizzi (BA). Invece di dedicarsi alla coltivazione delle piante di ulivo, di notte avevano realizzato, utilizzando anche costosi fertilizzanti e sofisticati sistemi di irrigazione, una florida piantagione. Oltre 1000 le piante di cannabis sativa (per un totale di oltre 35.000 dosi), rinvenute e sequestrate dai Carabinieri del Nucleo Investigativo di Bari il 23 luglio del 2014. Nella notte sono state eseguite le cinque ordinanze di custodia cautelare nei confronti di Antonio GUIDA, 39enne e Cosimo RIZZO, 23enne di Lizzano, BISCEGLIA Luigi, 56enne, D’AMATO Massimo, 42enne e MONTERONE Giuseppe, 42enne, pregiudicati, di Molfetta (BA) e Terlizzi (BA) che, in concorso tra loro, avevano messo su una piantagione di marijuana, i cui frutti sarebbero stati destinati a rifornire di “erba” di prima qualità le piazze pugliesi, con un possibile guadagno al dettaglio di oltre 200 mila euro.
I gravissimi indizi a carico degli indagati sono stati acquisiti nel corso di una complessa indagine, supportata anche da intercettazioni, nel corso delle quali la banda ha svelato l’impianto di bulbi, l’uso di costosi fertilizzanti, l’installazione di un complesso sistema di irrigazione, ma anche la destinazione al mercato pugliese del copioso stupefacente ricavato.
Il 23 luglio 2014, non appena gli investigatori avevano avuto sentore che gli “stupefacenti coltivatori diretti” stavano per raccogliere le piante di droga per la successiva vendita, al fine di evitarne l’immissione sul mercato, avevano proceduto al sequestro dell’intera piantagione.
Agli arrestati sono stati concessi gli arresti domiciliari e messi a disposizione dell’Autorità Giudiziaria di Taranto che ha emesso i provvedimenti cautelari.
Ma i cinque non avevano solo la “passione” della coltivazione. L’indagine dei Carabinieri ha permesso anche di documentare il tentato furto aggravato ai danni di un bancomat del Monte dei Paschi di Siena nel Comune di Monteparano (TA), attuato da BISCEGLIA e GUIDA, i quali avevano già fatto irruzione all’interno della banca per forzarne lo sportello automatico quando sono arrivati i Carabinieri mettendoli in fuga, e impedendogli di portare a termine la spaccata.