Collocano e fanno esplodere bomba carta sotto auto. Un arresto
Ieri, intorno alle 02:30 circa, nel quartiere Paolo VI del capoluogo jonico, un’autovettura è stata danneggiata per l’esplosione di un ordigno confezionato artigianalmente.
Le indagini, condotte dalla Sezione Operativa del N.O.R. della Compagnia Carabinieri di Taranto, hanno in brevissimo tempo portato all’arresto del 32enne tarantino Michele DE LORENZIS, con precedenti penali alle spalle, ritenuto essere uno dei due responsabili dell’azione delittuosa. Il complice è in corso di identificazione. Secondo una prima ricostruzione, i due malfattori avrebbero collocato una bomba carta sulla carrozzeria di una Ford Fiesta, parcheggiata sulla pubblica via, la cui deflagrazione ha provocato ingenti danni al cofano ed al parabrezza della vettura. Subito dopo l’azione delittuosa i due sono fuggiti a bordo di una moto di grossa cilindrata, lasciando sul posto l’autovettura Audi A3 precedentemente utilizzata per giungere sul luogo del delitto. Da qui aveva inizio attività degli uomini dell’Arma, che hanno predisposto un servizio di osservazione in zona, in attesa che i due soggetti tornassero a recuperare l’autovettura. Dopo qualche ora i due malfattori sono effettivamente ritornati sul posto. DE LORENZIS, alla vista dei Carabinieri, ha tentato invano di fuggire a bordo della propria moto ma è stato subito bloccato e tratto in arresto dai militari. Il complice invece, è riuscito a sfuggire, dapprima a bordo dell’Audi A3, per poi dileguarsi a piedi tra le vie del quartiere dopo essere stato braccato dai militari della Sezione Radiomobile della stessa Compagnia Carabinieri. Al termine degli accertamenti, il PM di turno presso la Procura della Repubblica di Taranto, ha disposto il trasferimento in carcere dell’arrestato, mentre l’autovettura e la moto utilizzata dai due indagati sono state poste sotto sequestro. Le indagini dei militari proseguono sia per individuare l’altro complice che per scoprire le ragioni che hanno portato a mettere a segno l’attentato dinamitardo.