Coldiretti plaude al sequestro del “FantaPrimitivo di Manduria”

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“Incredibile l’audacia di quanti si appropriano del ‘made in Italy’ fraudolentemente e sfruttano l’immagine del territorio, delle produzioni di eccellenza e addirittura il nome di aziende leader a livello nazionale e internazionale per capacità imprenditoriale e qualità dei prodotti. Coldiretti in una nota esprime ancora una volta un vivo ringraziamento alle forze dell’ordine, in questo caso alla Guardia di Finanza, che ha sequestrato oltre 100mila bottiglie di vino ‘Primitivo di Manduria’, commercializzato anche in campo internazionale da un’azienda vitivinicola abruzzese, utilizzando marchi ingannevoli di pertinenza una cantina di San Marzano di San Giuseppe e i militari che hanno avviato le procedure per oscurare i siti web che vendono i vini”. La nota è del Presidente di Coldiretti Puglia, Gianni Cantele, che ringrazia per l’attività degli organismi di controllo che stanno alacremente portando avanti ‘l’opera di pulizia’ nel settore agroalimentare pugliese.
“Non è un caso che le frodi in campo vitivinicolo colpiscano soprattutto il ‘primitivo’ – sostiene il Presidente Cantele – dato che è uno dei prodotti più riconoscibili del nostro territorio e anche nella vendemmia 2013 gli è stato attribuito un prezzo superiore a quello dell’anno scorso, con un trend di crescita costante. In America un vino, lo ‘Zinfandel’, viene venduto e si sta affermando sul mercato come ‘Primitivo di Manduria’. Ecco a cosa servono i controlli serrati, a difenderci dagli attacchi dei falsari e a valorizzare la tipicità e la localizzazione del prodotto. La rintracciabilità ed i marchi, peraltro, non sono meri principi teorici e filosofici, piuttosto valori economici che le imprese agricole e l’intero territorio di produzione devono recuperare”.
Ed è proprio questo legame indissolubile a dover essere tutelato attraverso l’etichettatura chiara e trasparente dell’origine dei prodotti, unico strumento per contrastare le importazioni massicce di prodotti di dubbia origine e provenienza, spacciati per ‘made in Puglia’.
“Anche la conferenza stampa odierna del Corpo Forestale della Puglia – continua il Direttore della Coldiretti Puglia, Antonio De Concilio – a cui abbiamo partecipato su espresso invito del Comandante regionale Silletti a dimostrazione della grande collaborazione nata tra il Corpo Forestale e la nostra organizzazione a tutti i livelli, è stato un momento importante per ribadire la necessità di tutelare il patrimonio del ‘made in Italy’ agroalimentare e bloccare lo scippo di identità e di valore che il nostro territorio quotidianamente subisce ad opera dei famigerati agropirati nazionali ed internazionali. La nostra mobilitazione al Brennero e a Montecitorio è solo l’ultima in ordine di tempo, ma non ci fermeremo certamente. Il successo dell’agroalimentare italiano nel mondo e l’accreditamento attribuito al marchio Italia – aggiunge il Direttore De Concilio – non conoscono arretramenti, come dimostra la crescita costante (+7,1% nei primi mesi del 2013) e il valore record dell’export (stimabile a 34 miliardi per quest’anno), e che potrebbe addirittura triplicare se non vi fossero gli ormai noti fenomeni di imitazione e pirateria commerciale. Il fatturato del falso Made in Italy nel mondo ha superato i 60 miliardi e sottrae al nostro Paese 300 mila posti di lavoro. Alla perdita di opportunità economiche e occupazionali si somma il danno provocato all’immagine dei prodotti italiani, soprattutto nei mercati emergenti, dove spesso il falso è più diffuso del vero e condiziona, quindi, negativamente le aspettative dei consumatori”.

19.12.2013 - frode vino (2)