Calcio: a Grottaglie voltano pagina, a Manduria soffia il vento della paura

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In provincia qualcosa si muove dal punto di vista sportivo, a Manduria permane la fase di stallo tra dirigenza e istituzioni, in questi giorni è atteso un nuovo appuntamento, ma serviranno argomenti e documenti. E soprattutto un confronto con il presidente Di Maggio, spesso rappresentato e quasi mai presente.

Da dieci giorni a Grottaglie hanno cambiato pelle e adesso guardano con rinnovate ambizioni al futuro. I biancoazzurri ripartiranno dalla prima categoria con il presidente Marco Cascarano: l’imprenditore tarantino è pronto a scrivere un nuovo capitolo del calcio grottagliese. Tra i primi punti da affrontare, ci sono le vecchie pendenze della gestione precedente, obblighi che verranno adempiuti per poi ripartire con la giusta serenità verso la stagione 2025-2026.

Anche in altre piazze qualcosa sembra muoversi, mentre a Manduria si vive una situazione grottesca. I giorni scorrono rapidamente e permane il muro contro muro tra l’attuale gestione societaria e la parte istituzionale. Adesso anche i tifosi hanno preso una posizione piuttosto netta, schierandosi a difesa della matricola 100.

La volontà dichiarata di far fallire il Manduria è stata messa per iscritto sui social e ribadita a chiare lettere in Aula Consiliare dalla moglie del presidente Di Maggio. Ad ogni modo, il sindaco Gregorio Pecoraro ha aperto alla possibilità di lasciare il titolo al Comune, con l’auspicio di trovare un nuovo imprenditore disposto a gestire la situazione debitoria. E’ opportuno giocarsi tutte le carte possibili, prima di arrivare mestamente al capolinea. Ma chi rappresenta oggi il Manduria calcio non intende sentire ragioni, né provare a mediare, né sanare la situazione debitoria. Un atteggiamento di chiusura totale che ha pochi precedenti storici per toni, modi e tratti comunicativi.

Dal Palazzo di città fanno sapere che fisseranno a stretto giro un nuovo incontro, questa volta però serviranno argomenti e documenti. E’ chiaro lo stato debitorio della società fino a giugno 2024, abbiamo fatto uno storico con i relativi dati in questi giorni, ma non è per niente chiara la gestione dell’ultima stagione sportiva. Dai tesserati, ai fornitori, fino alla situazione globale: qui i dubbi permangono. Sarà fondamentale creare un tavolo a camere spente tra le parti interessate. E soprattutto, servirà la presenza del presidente Di Maggio che ha firmato la scrittura privata del passaggio di consegne, firmato le transazioni (non onorate) con i calciatori, firmato la documentazione relativa alla stagione corrente. Un confronto civile con chi ha manifestato l’interesse verso il calcio messapico, nemmeno un anno fa. E’ un passaggio che è mancato per via di questa forma di rappresentanza scelta da mesi: ora servirebbero colloqui sereni con il diretto interessato, argomenti e documenti, in una fase delicata per il calcio biancoverde. Di fronte a una possibile o ipotetica soluzione, non si può già organizzare il funerale.

Mario Lorenzo Passiatore