Avetrana: Valorizziamo questo momento di condivisione familiare. Contro il coronavirus “Coloriamo la speranza”

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Il coronavirus ha cambiato, da un giorno all’altro, le nostre vite. Ogni famiglia ha dovuto attrezzarsi per affrontare al meglio una quotidianità fatta di tempi diversi, di ritmi nuovi e di spazi da rimodulare.

Si sta andando avanti, tra l’incertezza e il senso di impotenza, tra il desiderio di cogliere il lato positivo di questo arresto forzato e la stanchezza di chi sta combattendo contemporaneamente altre battaglie per i propri cari più fragili e bisognosi di assistenza specifica.

L’A.Ge di Avetrana resta un punto di riferimento per tanti genitori che si confrontano ogni giorno con la paura di non poter garantire alle proprie famiglie il tenore di vita precedente, con la fatica di dare ad ognuno la giusta attenzione e con il bisogno di sostenere emotivamente i figli che proprio dai genitori traggono esempio di forza e “resistenza” che non sempre è facile mettere in gioco.

In attesa del ritorno alla “normalità” è necessario dare un senso a ciò che stiamo vivendo. Nasce da questa esigenza l’iniziativa “Coloriamo la speranza” promossa dall’Associazione, che, – afferma la Presidente Anna Maria Leobono – partendo dal comune di Avetrana, si è estesa a tanti paesi delle province limitrofe.

Sara Caforio, psicoterapeuta e vicepresidente della locale Associazione A.Ge ha illustrato l’utilità del progetto:

“…possiamo iniziare a scorgere la tempesta di questo momento non solo come uno stravolgimento delle nostre abitudini, ma come possibilità di essere uomini, donne, genitori, educatori più consapevoli di ciò che possiamo essere e fare. L’obiettivo che ci siamo posti è stato quello di valorizzare un momento di condivisione familiare in cui la rappresentazione di un arcobaleno si pone come segno di speranza e di fiducia in un futuro migliore, ma anche come spazio di espressione di tutte quelle emozioni che spesso, nella frenesia della quotidianità, è difficile dirsi. Lo abbiamo pensato come “un tempo del cuore e dell’anima”, un momento in cui sperimentare quanto l’“esserci” sia importante oltre al “fare”. Questo momento di collaborazione, di sguardi che si incrociano, di sorrisi che si donano, di pensieri che si scambiano, di creatività, può essere davvero un tempo prezioso. Può certamente diventare un momento di “allenamento emotivo”. I bambini hanno infatti l’opportunità di sentire che anche le emozioni più dolorose possono essere guardate ed accolte, non nascoste o ignorate. “

Un supporto importante che consente di renderci più forti.

“Da adulti, ora più che mai, possiamo aiutarli in questo: a comprendere come si può sopravvivere all’insicurezza e alla paura, convivendoci ed elaborandola. Concedersi, infatti, in famiglia uno “spazio di parola”, come parte della propria routine domestica, è offrire ai bambini la possibilità di leggere meglio ciò che accade dentro e fuori di loro e costruire una sorta di “armatura” interna che non li rende impreparati dinanzi agli ostacoli che incontreranno sul loro cammino. Li predispone ad una sicurezza interiore che saprà proteggerli dal caos interno e da un ingorgo emotivo senza nome. E’ nell’intimità familiare che si sviluppa ciò che pensiamo di noi stessi e del mondo attorno a noi, per cui una famiglia che sostiene saprà dare voce e spazio ai vissuti di ogni suo membro, riconoscendone la legittimità e l’importanza. In questo tempo – conclude la dott.ssa Sara Caforio – il senso di coesione e di vicinanza può rendere i legami affettivi una consistente rete protettiva che trasforma le ombre in luci e l’ansia in agire consapevole e resiliente.”


Tanti i bambini che hanno aderito al progetto. La consegna dell’attestato, considerato che le scuole per questo anno scolastico non riapriranno, sarà fatta il giorno dell’inaugurazione della sede dell’A.Ge di Avetrana allestita in via Marconi 31, al termine del periodo di isolamento