ASL TA. Sindaci: valorizzare l’Ospedale di Manduria ed equilibrare l’offerta assistenziale

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Valutazioni e proposte sull’Atto Aziendale della ASL Taranto sono state espresse dai sindaci del versante Orientale della Provincia jonica in una lettera al Direttore Generale della ASL TA, Fabrizio Scattaglia, all’assessore alla Salute della Regione Puglia, Elena Gentile, e al Presidente della Conferenza dei Sindaci, Ippazio Stefàno.
Nel documento i primi cittadini Manduria, Avetrana, Sava, Maruggio, Torricella, Fragagnano, Lizzano, San Marzano di S.G., Pulsano, Faggiano, S. Giorgio Jonico e Monteparano, condividendo missione, visione e valori di riferimento dell’Azienda, manifestano l’intenzione di concorrere, per quanto di loro competenza, al raggiungimento dell’ obiettivo “salute”, correttamente inteso come “miglioramento complessivo della qualità della vita della popolazione”.
A loro parere occorre soprattutto fornire pari opportunità di accesso alle prestazioni sanitarie per tutti gli abitanti della provincia jonica considerando che il territorio orientale presenta una viabilità troppo penalizzante rispetto alle altre aree, un handicap non facilmente colmabile. I sindaci pertanto, pur ricordando l’impegno delle Amministrazioni comunali affinché si completino le due grandi opere viarie, la “Bradanico-Salentina” e la “Regionale 8” (che contribuirebbero non poco a migliorare la fruizione dei servizi), ritengono necessario che la loro distribuzione territoriale consideri meccanismi di compensazione sinora insufficienti.
Per ciò che riguarda il consolidamento o il recupero del rapporto fiduciario tra Amministrazioni Comunali ed Azienda” i Sindaci rilevano come troppo spesso “la partecipazione consapevole dei cittadini alle scelte strategiche, essenziali per la definizione e la programmazione” sia stata disattesa e sacrificata per lasciar spazio a “tagli orizzontali” che di strategico avevano ben poco.
Per far sì che tutti possano contribuire a rappresentare correttamente i bisogni socio-sanitari delle comunità amministrate, per i Primi Cittadini dei comuni dell’area orientale della provincia di Taranto “è necessario modificare i criteri con cui si determina la Rappresentanza della Conferenza dei Sindaci portando il numero di componenti a sei: il Presidente, Sindaco della città capoluogo, più un Sindaco per ogni Distretto periferico”. In alternativa propongono che “ne facciano parte i Sindaci dei Comuni sede di Presidio Ospedaliero o, comunque, Sindaci che rappresentino equamente tutte le aree della provincia.
Ritenendo opportuna l’individuazione del Dipartimento quale modello organizzativo più rispondente alle esigenze dell’Azienda per realizzare “maggiore economicità di gestione e maggiore appropriatezza e qualità delle prestazioni erogate” qualche perplessità viene espressa nella missiva in merito all’eccessiva discrepanza di dimensioni tra i vari dipartimenti in cui si articolano le strutture aziendali: troppo ampio e disomogeneo appare, ad es., il Dipartimento Area Chirurgica, se confrontato con altri Dipartimenti Ospedalieri e, ancor più, Amministrativi e/o Territoriali.
Ma l’assenso all’Atto Aziendale da parte dei Sindaci dell’area orientale è condizionato all’accoglimento di alcune modifiche che riportino in equilibrio la dotazione di posti letto e l’offerta assistenziale tra questo versante, quello della Valle d’Itria e quello occidentale della provincia jonica:
– Inserimento nel Dipartimento Area Medica della Struttura di Neurologia, peraltro già prevista nel Piano di Riordino;
– Riallocazione a Manduria del Punto Nascite del Presidio Ospedaliero Orientale, alla luce della recente apertura della terapia intensiva, che fornisce maggiori garanzie per la sicurezza della madre e del nascituro;
– Riallocazione presso l’ospedale di Manduria di una o più strutture semplici soppresse, che sono invece presenti presso il P.O. Occidentale e il P.O. della Valle d’Itria, con eventuale dotazione di posti letto (es. Chirurgia Endoscopica e Laparoscopica, in considerazione del fatto che solo a Manduria tale servizio fornisce una copertura delle urgenze H24);
– Assegnazione all’ospedale di Manduria di posti letto di recupero e riabilitazione funzionale, in funzione dell’attivazione del reparto di Neurologia.
La moderna tendenza ad organizzare l’assistenza ospedaliera non più per specialità ma per intensità di cure pone, di fatto, l’ospedale di Manduria, unico, oltre Taranto, ad essere dotato di terapia intensiva, in una posizione funzionale intermedia tra Centro e Periferia, affidandogli una mission peculiare e concentrandovi le strutture che forniscono adeguato supporto diagnostico e terapeutico, tutte le branche chirurgiche e mediche di base, che possono operare in condizione di maggiore sicurezza e alcune branche specialistiche per il trattamento delle patologie più comuni e di maggiore impatto.
Per quanto riguarda il declassamento dell’Unità Operativa di Nefrologia e Dialisi da Struttura Complessa a Struttura Semplice Dipartimentale i Sindaci dei Comune del versante Orientale della Provincia jonica ritengono che l’intervento meriti un discorso a parte.
Queste strutture da circa 40 anni sono individuate e regolamentate da piani nefrodialitici regionali ed una nuova rete nefrodialitica attagliata ad esigenze attuali dovrebbe scaturire da un altro piano nefro-dialitico, che garantisca omogeneità assistenziale nei confronti dei nefropatici in tutta la Regione Puglia, come sinora è stato.
L’intervento di ridefinizione delle strutture complesse e semplici ha sicuramente penalizzato il settore nefrodialitico della ASL Taranto: una sola Struttura Complessa di Nefrologia e Dialisi su 600.000 abitanti e una distanza di oltre 100 Km da Taranto verso Bari, Brindisi o Lecce per incontrarne un’altra.
L’assenza di qualunque enunciazione di criteri sommata alle discrasie rilevate- sottolineano i Sindaci – lascia immaginare che vi fosse l’esigenza di rientrare, a livello regionale, entro alcuni parametri e ciò facendo esclusivamente a carico della ASL Taranto.
I sindaci infine auspicano una ampia diffusione sul territorio (almeno una per ogni distretto) delle “Unità di Degenza Territoriale” la cui gestione è affidata ai Medici di Medicina Generale e ai Pediatri di Libera Scelta attraverso cui garantire adeguata assistenza ai pazienti che non hanno titolo per il ricovero nell’ospedale per acuti.
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