Atti concreti per il personale sanitario. Fermare le violenze. Intervengono gli Ordini dei Fisioterapisti pugliesi

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«L’escalation di aggressioni al personale sanitario che sta investendo tutta la Puglia – e più in generale il territorio nazionale – preoccupa e destabilizza l’intera comunità sanitaria».

Parole che arrivano dai presidenti degli Ordini della Professione sanitaria di Fisioterapista di Bari, Barletta-Andria-Trani e Taranto, Brindisi-Lecce, Foggia, rispettivamente Gialia Berloco, Angelo Scrimitore e Giulio Conticelli.

«Parliamo di migliaia di operatori sanitari, sociosanitari e socio assistenziali che quotidianamente, con passione e spirito di abnegazione, affrontano le loro giornate lavorative con il timore di subire aggressioni, minacce, intimidazioni dagli assistiti o dai familiari degli stessi.

Apprendiamo con piacere che il senatore Ignazio Zullo, capogruppo di Fratelli d’Italia in commissione Lavoro e Sanità, ha presentato un Disegno di Legge con l’intento di arginare tale problematica. Indipendentemente dal colore politico, al momento, ci sembra probabilmente l’unico atto concreto. Prevede la sospensione della gratuità di accesso alle cure programmate e di elezione per 3 anni di chi si rende protagonista di aggressioni al personale sanitario o di reati contro il patrimonio sanitario. Come presidenti degli Ordini della Professione sanitaria dislocati in tutta la Puglia, confidiamo che questa iniziativa venga sostenuta e si realizzi, con l’auspicio di un intervento tangibile anche a livello territoriale a difesa e tutela del personale sanitario che giornalmente, nonostante le criticità lavorative del caso, continua a garantire con impegno la necessaria assistenza sul territorio.

Bene anche il potenziamento della medicina territoriale con l’investimento di 40 milioni della Regione Puglia sui medici di base con l’obiettivo di decongestionare i pronto soccorso.

La cronaca recente ci restituisce l’immagine di una sanità sempre più nel mirino. Eppure il nostro Servizio Sanitario Nazionale rappresenta un valore. Per noi tutti e per i pazienti. Ma i sanitari vanno tutelati e difesi».