Arrestati per bancarotta i vertici di F.S.E.

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Undici persone sono state destinatarie di un’ordinanza di applicazione di misure cautelari personali e reali emessa dal G.I.P. del Tribunale di Bari

, su richiesta dei PM Francesco Bretone, Bruna Manganelli, Luciana Silvestris e dal procuratore aggiunto Roberto Rossi. I provvedimenti dell’operazione, denominata “Relata Refero 2”, sono scattati al termine di indagini che hanno portato alla scoperta di un consolidato sistema di dissipazione del patrimonio di F.S.E. – Ferrovie del Sud Est e Servizi Automobilistici s.r.l., società interamente partecipata dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, ammessa alla procedura di concordato preventivo con provvedimento del Tribunale di Bari del 16 gennaio 2017.
E’ stato, insomma accertato un radicato sistema di affidamenti ad personam, quindi senza alcuna gara, di incarichi professionali e di appalti per servizi, lavori e forniture, che ha determinato – insieme ad altre condotte di distrazione/dissipazione del patrimonio aziendale – una esposizione debitoria di circa trecentomilioni di euro e, di conseguenza, la richiesta di fallimento formulata dalla Procura al Tribunale di Bari il 21/07/2016.
Accusati a vario titolo per reati di bancarotta fraudolenta documentale, societaria e patrimoniale, gli indagati hanno beneficiato degli arresti domiciliari. Si tratta di: Luigi Fiorillo, già amministratore unico e legale rappresentante di F.S.E. s.r.l;
Angelo Schiano, amministratore occulto e procuratore alle liti di F.S.E. s.r.l.;
Ferdinando Bitonte, amministratore/gestore di ELTEL s.r.l., CENTRO CALCOLO s.r.l., BIT INFORMATICA MERIDIONALE s.r.l.;
Carlo Beltramelli, amministratore di FILBEN s.r.l.;
Carolina Neri;
Gianluca Neri;
F. C.;
R. G.;
G. C.;
Fabrizio Romano Camilli, amministratore/liquidatore di SVICAT s.r.l.;
Fausto Vittucci, revisore dei conti di F.S.E. e socio accomandatario di VITTUCCI & C. s.a.s.

A Nicola Alfonso, già dirigente di F.S.E. s.r.l è stata applicata la misura interdittiva del divieto di esercizio di attività professionale.

Nei confronti delle stesse persone (ad eccezione di Vittucci ed Alfonso), delle società rispettivamente amministrate, nonché nei confronti di Francesco Paolo Angiulli, Vito Antonio Prato, Nicola Di Cosola e Giorgio Garrone è in corso l’ esecuzione del contestuale provvedimento di sequestro preventivo finalizzato alla confisca per un ammontare complessivo di oltre novantuno milioni di euro.

Nel corso delle indagini è stata accertata una serie di condotte di confusione di dati contabili tali da non rendere ricostruibili il patrimonio ed il movimento degli affari, con confusione in un unico conto delle somme derivanti dalla concessione del servizio di trasporto (circa centocinquantamilioni di euro) e quelle derivanti dai contributi pubblici vincolati ai singoli investimenti (circa ottocentocinquantamilioni di euro nei vari anni), così incidendo sull’ aumento dei debiti e sui relativi costi bancari (oneri, interessi) per circa sessantamilioni di euro dal 2007 al 2016.
La bancarotta della società è stata realizzata attraverso vari artifizi contabili che hanno portato alla falsificazione dei bilanci d’ esercizio, le cui voci erano riportate senza il rispetto della correttezza e veridicità, con iscrizioni di ricavi privi di certezza oppure con alterazione di voci di debito mutate arbitrariamente in crediti. La bancarotta patrimoniale, infine, è stata realizzata:
– con l’“esternalizzazione” di servizi fondamentali a costi crescenti e mai comparati, con l’ ingiustificata moltiplicazione di incarichi e contratti di appalto a prezzi fuori mercato in diverse, tra l’ altro: – con la nomina da parte del FIORILLO di Francesco Paolo ANGIULLI , dirigente del Settore Investimenti di F.S.E. s.r.l., quale Responsabile unico del procedimento (R.U.P.) di vari appalti di opere pubbliche – con distrazione della somma di euro 2.751.920,40.
In cambio ANGIULLI ha conferito a FIORILLO le funzioni di “supporto” ed “assistenza” al R.U.P. con la conseguente liquidazione a quest’ultimo dell’ importo di euro 4.909.273,15, falsamente imputato in bilancio a “spese del personale”;
– con la corresponsione di somme per oltre diciannovemilioni di euro da F.S.E. s.r.l. all’ ing. Vito Antonio PRATO, alla società PRATO ENGINEERING s.r.l. e a Giorgio GARRONE per servizi che la Regione Puglia non ha ritenuto di rimborsare nell’ ambito dei contributi pubblici comunitari e nazionali;
– con il fittizio frazionamento di incarichi affidati senza procedura comparativa pubblica a società diverse – ma tutte di fatto riconducibili a Ferdinando BITONTE:
– con compensi sproporzionati, per servizi di gestione e manutenzione informatica, per oltre cinquantatremilioni di euro
con l’ acquisto di treni da FILBEN s.r.l., società riferibile a Carlo BELTRAMELLI senza procedura di gara, con rilevante sovrapprezzo; i mezzi peraltro non erano idonei alla percorrenza sulle linee concesse a F.S.E. s.r.l.
Sono stati accertati numerosi altri affidamenti di incarico, senza alcuna procedura comparativa, per la gestione dell’ archivio storico di F.S.E. s.r.l. (oltre due milioni di euro a F. C. , alla moglie R. G. ed al figlio G. C. ), per incarichi professionali all’ avv. SCHIANO, per il servizio di e-government affidato alla società SIL s.r.l. riferibile a Carolina NERI (oltre quattromilioni di euro), per l’acquisto di gasolio da SVICAT s.r.l. a prezzo maggiorato rispetto al mercato (per oltre quattordicimilioni di euro).