Anche la Chiesa dice “NOalloscaricoamare”

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Anche la Chiesa dice “NOalloscaricoamare” del depuratore Consortile Manduria – Sava. Nel corso di un’intervista rilasciata all’emittente televisiva RTM, durante il Pellegrinaggio di San Pietro in Bevagna che si è tenuto sabato scorso, don Franco Dinoi, Arciprete di Manduria ha esortato a non compiere danni ambientali. L’evento che si tiene ogni cinque anni rappresenta un esempio concreto di come è possibile coniugare la Tradizione che rappresenta le radici di un popolo, e l’Ambiente che ne consente la vita. Se gli antichi potevano disporre di un patrimonio arboreo rilevante tanto da apportare benefici con il taglio degli alberi per la processione, oggi il “polmone verde” si è notevolmente ridimensionato. Così per coniugare i due fondamentali aspetti, il taglio degli alberi destinati ad essere portati sulla spalla durante tutto il percorso della processione di circa 10 Km è stato seguito dagli uomini del Corpo della Forestale di Stato.
“Il rispetto della natura prima di tutto” – ha detto Don Franco riferendosi proprio a questa attenzione a non danneggiare l’ambiente. “Noi dobbiamo collaborare con il Signore in una creazione continua e migliorare tutto questo” ha proseguito il Parroco della Chiesa Matrice di Manduria. “Però dobbiamo stare attenti a salvaguardare anche il Creato. Ciò che Dio ci ha donato non lo dobbiamo sciupare, né a livello individuale né a livello sociale.” Don Franco ha poi colto l’occasione per esortare quanti hanno poteri decisionali a fermarsi finché si è in tempo. “Quindi – ha proseguito- io vorrei dire anche di rivedere bene anche il problema dello scarico al mare perché tutto ciò che fa male alla salute è un peccato contro Dio, quindi, è un peccato sociale ancora più grave di un peccato individuale”. Poi ha spiegato meglio: “Il peccato è sempre brutto! Però i peccati più brutti sono quelli strutturali e quelli sociali. Se noi creiamo dei mostri strutturali o sociali, noi mettiamo a rischio la vita e la salute di tantissime persone. E questo non deve avvenire!”
Pur non strumentalizzando l’evento, sono stati tanti i pellegrini che hanno partecipato, quest’anno non tanto per chiedere il dono della pioggia, come avveniva spesso in passato, ma soprattutto per “chiedere” al Santo di proteggere le Sue Acque, la sua Marina e soprattutto di “illuminare” i politici e le Istituzioni chiamate a fermare la costruzione della condotta sottomarina i cui sversamenti di reflui, più o meno depurati, andrebbero a modificare l’ecosistema marino. Un danno strutturale che questo territorio, che punta al turismo, non può permettersi.
Non rivedere tale opera con le varie soluzioni alternative presentate e non prese in considerazione rappresenta un vero e proprio “peccato”!!!

donfranco