Anche i Gerani nell’elenco delle piante ospiti della Xylella Fastidiosa: Vietati nell’area infetta e di contenimento

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Si allunga con i gerani l’elenco delle piante ospiti di Xylella fastidiosa, con gravi ripercussioni sul settore florovivaistico che in Puglia ne produce oltre 300mila pezzi. A denunciarlo è la Coldiretti Puglia, dopo

la pubblicazione degli allegati I e II del regolamento di esecuzione (UE) 2020/1201 delle piante ospiti e delle piante specificate e i metodi di prova per l’identificazione della Xylella fastidiosa che riportano tutto il genere del Pelargonium.

“Serve che la Regione Puglia verifichi urgentemente con il Ministero dell’Agricoltura le ragioni per cui la Commissione europea ha incluso tutta la famiglia dei gerani nell’elenco, considerato che non si potranno produrre e commercializzare i gerani nelle aree demarcate infetta e contenimento, con un ulteriore danno rilevante per i florovivaisti pugliesi”, dice Savino Muraglia, presidente di Coldiretti Puglia.

Il 23 giugno 2021 l’Autorità europea per la sicurezza alimentare ha aggiornato la banca dati relativa alle piante ospiti sensibili alla Xylella fastidiosa – spiega Coldiretti Puglia – modificando di conseguenza gli allegati I e II del regolamento di esecuzione (UE) 2020/1201, considerato che precedentemente a quella data tra le piante ospiti era riportato solo il Pelargonium ‘fragrans’, mentre ora il divieto di produzione e vendita è stato allargato a tutto il genere dei gerani.

“E’ una ulteriore tegola per il settore florovivaistico, ma anche per gli uffici fitosanitari sul territorio – aggiunge il presidente Muraglia – un mix esplosivo che mette a rischio la tenuta sui mercati interni e sull’export florovivaistico pugliese che rappresenta un elemento di punta del Made in Italy”.

Il settore florovivaistico è fra quelli più duramente colpiti dagli effetti economici generati dalla pandemia ma dimostrando una grande capacità di resilienza è anche fra quelli che si sta riprendendo più rapidamente – insiste Coldiretti Puglia – con una forte domanda anche dall’estero dove si registra un aumento record del 33% delle esportazioni di piante Made in Italy nel primo trimestre del 2021 che impone la tutela di un comparto chiave del Made in Italy agroalimentare con un valore della produzione di fiori e piante che arriva a 300 milioni di euro in Puglia.

Gravi i danni d’immagine e sull’export di prodotti florovivaistici causati dalla Xylella fastidiosa, spesso usata come scusa per bloccare ingiustificatamente fiori e piante in vaso Made in Italy – insiste Coldiretti Puglia – con la Direzione Generale della Salute dell’Unione Europea che ha già messo in mora nel 2021 il governo britannico dopo l’annuncio che nuovi requisiti si applicheranno ai Paesi in cui è nota la presenza della Xylella, con le importazioni di piante dei generi Polygala e Coffea consentite solo da paesi in cui non è presente Xylella, l’obbligo di requisiti più rigorosi per l’importazione di olivo, mandorlo, lavanda, rosmarino ed oleandro da paesi in cui è nota la presenza di Xylella, oltre a rigide condizioni per le importazioni, comprese le ispezioni del luogo di produzione e dell’area circostante, i test, le ispezioni pre-esportazione e un periodo di quarantena di un anno prima dell’importazione.

“Un esempio significativo delle difficoltà che colpiscono il settore florovivaistico a causa dell’assenza di accordi con Paesi e aree strategici per il nostro export, ma anche delle lungaggini burocratiche che affliggono il lavoro degli uffici fitosanitari sul territorio”, conclude il presidente Muraglia.