Osservazioni del DIPAR sul Piano Ilva: Bondi le ammette a valutazione

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Le osservazioni al “Piano delle misure e delle attività di tutela ambientale e sanitaria ILVA” avanzate dal Comitato Tecnico Scientifico del DIPAR sono state ammesse a valutazione da parte dello staff del Commissario Straordinario Enrico Bondi.
Questo è quanto emerge da una nota che la stessa ILVA ha inviato al Distretto Produttivo dell’Ambiente e del Riutilizzo.
Diversi sono stati i contributi che l’organismo costituito in seno al DIPAR e coordinato dal Dott. Vito Felice Uricchio del CNR ha sottoposto all’attenzione del commissario straordinario.
“In tale documento – ha dichiarato Lorenzo Ferrara, Presidente del Distretto –  è stata innanzitutto ribadita l’importanza di avviare un rapporto di collaborazione stabile con il mondo della ricerca pugliese, presente ed attiva all’interno dello stesso DIPAR che ha sottoscritto una specifica convenzione con il Polo Scientifico e Tecnologico “Magna Grecia” di Taranto a cui aderiscono, tra gli altri, istituzioni scientifiche come il Politecnico di Bari, l’Università di Bari, il Consiglio Nazionale delle Ricerche e l’ARPA Puglia.  Entrambi gli  Enti sono, infatti, fortemente impegnati sui temi della caratterizzazione, messa in sicurezza e bonifica dei siti contaminati ed in particolare il “Polo” dispone, su tali argomenti, di un parco progetti immediatamente cantierabili già positivamente valutati dal MIUR nell’ambito di bandi pubblici”.
“Le osservazioni avanzate dal DIPAR –  ha, altresì, dichiarato Ferrara –  hanno riguardato diversi aspetti specifici tra i quali l’impermeabilizzazione dei parchi, i sistemi di carico e scarico per trasporto via mare e le prescrizioni generali attinenti lo studio di fattibilità per la riduzione del prelievo primario per consumi idrici”.
“L’auspicio è – ha concluso Ferrara –  che da questi contributi ha possa nascere una maggiore contestualizzazione delle criticità ambientali in un ambito territoriale esteso oltre il perimetro aziendale e che dalle osservazioni proposte possano scaturire future forme di collaborazione”.

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