Al Servizio 118 Taranto turni massacranti…mercoledì FP CGIL incontra operatori

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C’è una foto emblematica che narra una condizione ormai diffusa in tutto il mondo, ma che questa volta mette in piena luce il collasso psico-fisico che vive il mondo del lavoro collegato alle associazioni di volontariato che si occupano del servizio 118 a Taranto e provincia.

C’è un soccorritore esausto su una panchina mentre prova a riprender fiato tra una corsa e l’altra della propria auto ambulanza.

E’ quello che siamo costretti a registrare e che oggi non parla solo del disagio di quel lavoratore sulla panchina – dice Tiziana Ronsisvalle della Funzione Pubblica CGIL – ma della risposta, spesso asincrona e disorganizzata, che le istituzioni sanitarie competenti, non sono in grado di dare ad una comunità che sta vedendo salire l’onda del contagio di minuto in minuto.

La denuncia della CGIL parla di tempi d’attesa e turni senza fine.

Siamo passati dalle 7 ore giornaliere a turni anche di 15 o 16 ore – spiega la Ronsisvalle – ma parliamo anche di protocolli di intervento di sicurezza del servizio emergenza-urgenza non adeguatamente in linea con gli standard nazionali previsti in caso di emergenza pandemica.

Denunce che arrivano al sindacato grazie alla voce dei circa 400 autisti e soccorritori che per le 11 associazioni di volontariato territoriale svolgono servizio per l’ASL di Taranto.

Sono loro che rispondono alle circa 300 chiamate giornaliere (pre Covid erano circa la metà) che arrivano alle centrale operativa del 118 di Taranto.

Un fronte estremo che si trova a rispondere, insieme ai medici e agli infermieri a bordo dei mezzi, a situazioni di disagio variegato.

Al 118 arriva di tutto – spiegano dalla FP CGIL – anche le telefonate di pazienti anziani che a volte non riescono a raggiungere i loro medici di base.

Per affrontare tutte queste problematiche la FP CGIL incontrerà i lavoratori del servizio nel corso di una assemblea indetta per mercoledì 18 novembre alle 10.30. L’incontro con i lavoratori si svolgerà in modalità digitale come previsto dalle norme e dalle prescrizioni sulle attività in presenza previste dall’ultimo DPCM.