Agricoltura: la Regione Puglia perde i fondi e dà la colpa al TAR. M5S contro Di Gioia

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Il 73% delle aziende agricole pugliesi risultano escluse dal bando regionale per accedere ai fondi del Piano per lo sviluppo rurale.

Per questo i deputati del M5S L’Abbate e Cassese chiedono le dimissioni dell’assessore regionale pugliese alle politiche agricole Leonardo Di Gioia. “Nonostante i nostri allarmi sui gravi limiti che il bando
presentava, – affermano – questi sono i risultati. Le conseguenze le pagano gli agricoltori pugliesi”.
“Uno spettacolo davvero penoso e imbarazzante quello che ci sta mostrando l’assessore Di Gioia in questi giorni commentando i dati delle aziende escluse che raggiungono il picco storico del 73%. Ebbene, invece di scusarsi, assumersi le sue responsabilità dirette e dimettersi subito, – proseguono – si arrampica sugli specchi con trovate autoassolutorie, inviando inutili letterine agli agricoltori, pronto a scaricare responsabilità sul TAR se il comparto agricolo perderà i fondi, come probabile”.

“Se rischiamo di perdere una parte dei finanziamenti così vitale per il comparto agricolo del nostro territorio e se la graduatoria dopo un anno è ancora congelata con ricadute molto negative per il settore, – aggiungono i deputati pugliesi Gianpaolo Cassese e Giuseppe L’Abbate, esponenti del Movimento 5 Stelle della Commissione Agricoltura alla Camera – la principale responsabilità è in capo alla Regione Puglia, al suo assessore di Gioia e al Presidente Emiliano. Hanno fatto un madornale errore licenziando quel bando che faceva acqua da tutte le parti, prestandosi ad una facile falsificazione dei parametri da parte dei richiedenti, come in molti facemmo da subito notare sollevando tutte le criticità che apparivano fin troppo evidenti ma in cambio ricevemmo solo colpevoli rassicurazioni. Il risultato è oggi sotto gli occhi di tutti – concludono L’Abbate e Cassese – con gravi ripercussioni per un settore di grande importanza come quello agricolo, con inevitabili conseguenze anche per tutto l’indotto di beni e servizi non erogati in assenza di finanziamenti”