Ad Avetrana si discute sul tema “Ricerca e cura delle differenze”, a cura dell’A.Ge. Avetrana
Nella settimana dedicata alla Giornata internazionale della Donna, l’Age-Avetrana (Associazione GEnitori) ha voluto offrire il proprio contributo organizzando un incontro per riflettere insieme sulla Medicina di genere.
Giovedì a partire dalle ore 17.30 nella Sala Consiliare di Avetrana si discuterà sul tema “Ricerca e cura delle differenze”. Ad aprire i lavori sarà il sindaco di Avetrana Antonio Iazzi; seguiranno gli interventi di Gianna Dinoi, vice presidentessa della Consulta delle Donne; Anna Maria Leobono, presidentessa di A.GE. Avetrana. Relazioneranno Anna Saracino e Almerina Raimondi.
L’incontro si inserisce all’interno di una serie di appuntamenti, a partire dal 4 marzo, che la Consulta delle Donne del Comune di Avetrana ha organizzato per invitare tutte le cittadine e tutti i cittadini a riflettere sulla condizione delle donne nella nostra società, coinvolgendo soprattutto ragazze e ragazzi anche in attività laboratoriali artistiche e sportive. «Perché riflettere sulla medicina di genere? Perché, come l’ha definita il professor Garattini, fondatore dell’istituto “M. Negri” di Milano, la Medicina di genere è “la medicina delle disuguaglianze”» spiega in una nota l’AGE Avetrana. «Per troppo tempo la scienza medica ha considerato il corpo della donna uguale a quello dell’uomo senza tenere conto delle differenze non solo sessuali ma anche fisiologiche, fisiopatologiche e di risposta a vaccini e farmaci.
La ricerca da sempre ha escluso le donne dagli studi scientifici arruolando solo soggetti di sesso maschile e questo ha portato a ritardi nella diagnosi e a inefficienze nella risposta alle terapie, con ricadute anche economiche sul servizio sanitario nazionale. L’OMS considera il genere come determinante di malattia che deve tenere conto non solo degli stili di vita (alimentazione, attività fisica, fumo, alcool etc) ma anche di fattori ambientali, socio-economici, culturali e di accesso ai servizi e cura. La Medicina di genere è, quindi, da considerare come obbiettivo strategico per il S.S.N per una medicina più personalizzata e più efficace dal punto di vista delle cure, rafforzando il concetto di centralità del paziente e con ricadute positive anche dal punto di vista della spesa sanitaria.
La legge 11 gennaio 2018 – art. 3 predispone un piano formativo nazionale per la Medicina di genere, volto a garantire tutte le conoscenze e l’applicazione dell’orientamento alle differenze di genere nella ricerca».